Forum 2022 - Seconda giornata
La seconda giornata del Forum Aniv 2022 si è conclusa con l'intervento del vice presidente dell'Inail, il prof. Paolo Lazzara. Durante la mattinata si sono alternati numerosi relatori, tra cui il direttore generale vicario dell'Inps, Antonio Pone, il direttore centrale Entrate contributive dell'INPS, dott. Vincenzo Tedesco e del Presidente dell'ANCL, l'Associazione nazionale dei Consulenti del Lavoro,Dario Montanaro.
Martedì, 31 maggio 2022
reportage a cura di Michele Martino e Domenica Cori
I lavori della seconda giornata del forum Aniv 2022 sono iniziati con il saluto del Direttore regionale Inps della Campania, Maria Giovanna De Vivo, la quale ha voluto esprimere il suo ringraziamento per l'invito e la presenza del forum in questa regione.
"In Campania sono presenti oltre 220 mila aziende, e da molto tempo soffriamo per patologie quali il lavoro fittizio, il dumping contrattuale, gli appalti irregolari nella logistica, il caporalato" ha poi detto.
La dott.ssa De Vivo ha voluto precisare che crede molto nel ruolo specifico dell'ispettore previdenziale, che andrebbe rafforzato ed incrementato.
Stefania Damiani, presidente regionale ANCL della Campania, ha portato i saluti del Consiglio regionale della propria associazione ed ha voluto testimoniare quanto ANCL ed ANIV siano due ottime realtà che possono essere brillanti testimoni del lavoro e della società che cambia.
Ha puntato l'accento sull'importanza della formazione, sia che si tratti di funzioni di controllo (ispettori) che di funzioni di supporto alle imprese (consulenti del lavoro). Per Damiani etica e legalità sono valori fondamentali che devono essere sempre alla base del nostro operare.
Dopo i saluti e la breve introduzione ai lavori della giornata da parte del presidente Sponchia, l’intervento di Antonio Pone, Direttore generale vicario dell'Inps, che ha preliminarmente voluto ringraziare il presidente Aniv per la consolidata e lunga amicizia.
Pone ha portato i saluti del Direttore generale dell’istituto di via Ciro il Grande, dott. Vincenzo Caridi. Da vecchio amico dell'associazione riferisce di essere a conoscenza delle criticità che gli ispettori stanno da tempo affrontando. Ha ricordato come gli ispettori, con forte spirito di corpo, si siano riconvertiti durante il lockdown e sono stati di grande aiuto agli uffici amministrativi nello smaltimento delle pratiche di cassa integrazione.
Ha poi sottolineato quanto sia importante il tema della vigilanza anche nell'opinione pubblica (specialmente quando si parla di morti sul lavoro) e della necessità di dare una prospettiva ai colleghi ispettori Inps.
Proseguendo nel suo intervento, il dott. Pone ha ragguagliato i presenti sui nuovi metodi di controllo e di indagine utilizzati dall'Inps. Esistono software, ad esempio, che consentono di fornire indicazioni sulla presenza di soggetti connessi ad attività criminali dentro le società.
Si è soffermato sul problema dei cambiamenti sociali e della c.d. remotizzazione delle attività, nonché dell'importanza di saper controllare tali fenomeni. Pensa ad un nuovo ed appagante ruolo per la vigilanza, ma "...dobbiamo pensare prima ai contenuti, poi a percorsi...". Come altri relatori, anche Pone è convinto della necessità di favorire percorsi di specializzazione nell'ambito dell'attività ispettiva: "...strategico il ruolo della formazione e le specifiche competenze...".
Altro tema toccato è quello della comunicazione, il cui sistema in Inps dev'essere migliorato, altrimenti i vuoti comunicativi vengono riempiti da altri soggetti. Ha formulato l'esempio sul reddito di cittadinanza: “...passiamo come i pagatori distratti", ha concluso con un lieve sospiro di rammarico.
IL PUNTO DI VISTA DEI CONSULENTI DEL LAVORO
A seguire l’intervento di Dario Montanaro, presidente ANCL. “Il sistema sta nelle nostre mani e non in quelle dei dirigenti o legislatori...” ha esordito dal palco. "A noi consulenti serve un corpo ispettivo forte, per garantire la legalità nel mercato del lavoro” ha proseguito. Secondo Montanaro l’Inps talvolta sconta il fatto che la sua competenza e le capacità non sono riconosciute dalla politica.
Il presidente dell’associazione dei consulenti del lavoro ha evidenziato le difficoltà nel reperimento di risorse qualificate da parte delle imprese e, ancora, l’aspetto riguardante i lavoratori che non accettano i lavori stagionali. Poi ha voluto far risaltare come il percorso della consulenza si sia spostato dalla semplice valutazione dei costi alla consulenza organizzativa sulla gestione delle risorse umane.
Ha quindi criticato l’emanazione di taluni provvedimenti di depenalizzazione, i quali hanno favorito il proliferare di comportamenti distorsivi delle imprese come il ricorso eccessivo all’esternalizzazione ed alla somministrazione non regolare. Il problema vero, per Montanaro, non è solo il costo del lavoro, ma è altrettanto importante assumere consapevolezza in tema di reale tutela dei lavoratori. In tal senso non si può far finta di non comprendere, a titolo esemplificativo, la problematica dei riders ovvero quella delle compagnie aeree low cost, che offrono servizi a basso costo sottopagando i lavoratori e derogando dalle norme in materia di salute, sicurezza e diritti in genere dei lavoratori.
In conclusione, per il presidente ANCL il problema principale da affrontare è quello del costo del lavoro per le imprese, senza però dimenticare l’annosa questione del salario minimo per legge.
Francesco Lombardo, dottorando di ricerca e responsabile del Centro studi nazionale dell’ANCL, ha ragionato sul concetto di professionalità che, alla luce dei moderni mercati transizionali del lavoro, diventa inevitabilmente dinamico e in costante sviluppo.
Il dott. Lombardo ha evidenziato che occorre costruire percorsi formativi personalizzati (e non standard, data la dinamicità del concetto di professionalità) che rispondano alle necessità del mercato del lavoro attuale.
“Gli ultimi dati ANPAL-UNIONCAMERE ci dicono che le imprese fanno difficoltà a reperire il 38,3% delle figure professionali di cui hanno bisogno...” ha denunciato Lombardo. Per aumentare il tasso di occupazione occorre ridurre il mismatch tra domanda e offerta di lavoro, intervenendo all’origine della questione.
La costruzione delle professionalità non dev'essere demandata soltanto alle istituzioni formative, ma è necessità di imprese, professionisti e parti sociali impegnarsi nella costruzione di ponti scuola-lavoro che consentano di creare figure professionali che abbiano le competenze che le imprese richiedono.
IL PUNTO DI VISTA DELLA COLDIRETTI
È seguito l'intervento di Romano Magrini, responsabile politiche del Lavoro della Coldiretti. Anche Magrini ha ribadito come il settore agricolo sia fondamentale: "Lo abbiamo capito durante la pandemia e da qualche mese con la guerra in Ucraina... Mentre prima si davano risorse per non produrre…”, ha detto dal palco, “…oggi il settore agricolo è tornato al centro dell'attenzione dei Governi”.
"Il prodotto made in Italy è il più sicuro, ma anche il più contraffatto". Questa la dura realtà riportata dai dati della Coldiretti, una delle maggiori associazioni di rappresentanza ed assistenza dell’agricoltura in Italia.
Magrini inoltre fa notare come i cambiamenti sociali stiano influenzando anche il mondo dell'agricoltura: "A Singapore da un anno si vende il cibo sintetico...". Quindi ha voluto rammentare come occorra preservare la nostra produzione agricola, ostacolata oggigiorno a causa degli alti costi di produzione.
Si deve investire sul costo del lavoro, perché crea un circuito virtuoso. Ricorda infine che è appena stato rinnovato il contratto degli agricoltori e che si sta prestando molta attenzione alla faccenda dell'appalto di manodopera.
Il dott. Vincenzo Tedesco, direttore centrale Entrate Inps, con un lungo ed articolato intervento ha spaziato sulle attività della Direzione centrale che dirige, con uno sguardo particolare rivolto alla verifica amministrativa ed a quella ispettiva.
Anche lui ha voluto accennare al nuovo Portale del sommerso, ha parlato dei costi del lavoro irregolare per la società, delle conseguenze in ordine all'elevato costo del lavoro in Italia a causa del sommerso, alle difficoltà delle aziende sane (che sono la grande maggioranza) le quali devono sopportare i costi e coprire i fenomeni di irregolarità (il c.d. dumping sociale).
Ha reso noti gli ottimi risultati raggiunti dagli ispettori previdenziali nel corso del 2021 - con oltre il 37 per cento in più dell'accertato assegnato - e comunicato gli obiettivi previsti per l'anno in corso, sia in termini di numero delle ispezioni da fare che in relazione al recupero contributivo.
Ha illustrato le linee guida dell'Istituto cui appartiene per il 2022, tra le quali cita il miglioramento degli applicativi informatici, in grado di potenziare le attività di verifica. “Sono attivati degli indicatori i quali In caso di carenza di manodopera dichiarata (talvolta anche l'eccesso di manodopera) producono degli alert che segnalano la fattispecie agli uffici” ha dichiarato con una punta di soddisfazione. E perciò stanno per partire attività di contrasto per cui si cercherà di colloquiare con le aziende laddove ci si trovi di fronte ad indicatori che non corrispondono a dei parametri di affidabilità in possesso dell'Inps. In tal modo si inviterà l'azienda a regolarizzare la sua posizione in via amministrativa e senza l'invio degli ispettori. Ciò proprio per riservare al canale ispettivo quei fenomeni che più necessitano di questo genere di intervento.
Ha ricordato della digitalizzazione dei verbali ispettivi, con l'introduzione della firma digitale e della notifica a mezzo PEC. Poi ha voluto porre l'accento sulla professionalità e competenza della forza ispettiva Inps, richiesta da tanti settori, chiamata per attività di formazione dei neo assunti dall'INL, anche attraverso attività di affiancamento, chiamata a svolgere verifiche e attività di supporto per conto delle Procure italiane.
Il dott. Tedesco alla fine del suo intervento ha voluto esprimere un sentito ringraziamento agli ispettori per il prezioso contributo che danno alla società.
Raffaele Bonanni, segretario generale della CISL dal 2006 al 2014, ha fatto un intervento col quale ha affrontato temi quali i contratti pirata - ovvero quei contratti che portano ad approvare retribuzioni orarie davvero ridicole - e temi quali il salario minimo di legge.
IL MASTER ORGANIZZATO DALL'ANIV
Quindi Bonanni ha illustrato l'istituzione del prossimo Master di II° livello "Esperto in mercato del lavoro e welfare” proposto proprio dall'Aniv in collaborazione con l'università Unipegaso.
Il Master lanciato dall’Aniv si rivolge anzitutto al personale (ispettivo, ma non solo) dipendente degli Enti previdenziali, delle ASL, dell’INL e a quanti sono impegnati nell’attività di consulenza alle aziende in materia di gestione del personale, nell’ottica di un arricchimento professionale ottenuto per mezzo di un ampliamento delle competenze nella analisi del mercato del lavoro, anche alla luce delle innovazioni introdotte durante il periodo dell’emergenza COVID 19.
E con particolare attenzione al lavoro digitale, allo Smart Working ed alla sicurezza sul lavoro.
Il Master vuole fornire una chiave di lettura aggiornata dei cambiamenti, anche importanti, introdotti nella legislazione del lavoro e delle relazioni industriali negli ultimi anni e lo sviluppo dei sistemi di welfare pubblico e privato. (Maggiori informazioni sul master possono essere richieste all'Aniv, inviando una mail alla casella Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.)
Bonanni ha ribadito la necessità per il corpo ispettivo (e non solo) di una formazione continua, per la piena abilitazione di ciascuno a svolgere nel migliore dei modi la propria attività.
Dopo l’ex segretario Cisl è stata la volta di Rosario De Luca, Consigliere di amministrazione dell’Inps nonché presidente della Fondazione studi Consulenti del lavoro. Il consigliere De Luca, ricollegandosi a quanto sostenuto poco prima da Magrini, si sofferma sulla crisi economica e finanziaria conseguente alla pandemia aggravata dall’attuale guerra in Ucraina, per affrontare la quale ritiene necessario un nuovo patto a livello politico e governativo.
In un periodo così difficile per le imprese italiane, già appesantite dall’eccessivo costo del lavoro, appaiono eccessivamente gravose le sanzioni amministrative, modificate di continuo e spesso riviste al rialzo, con costi troppo elevati rispetto alle violazioni contestate. Questa la sua preoccupazione espressa con piglio sicuro.
Anche De Luca ha richiamato l’attenzione della platea sul problema della formazione e professionalizzazione dei lavoratori (non indirizzata sulle reali esigenze del mercato del lavoro) e denunciando inoltre la scarsa presenza di ITS (Istituti tecnici superiori che garantiscono una fattiva collaborazione fra imprese e studenti, futuri lavoratori, ndr).
Ha orgogliosamente voluto far notare le molte segnalazioni di irregolarità effettuate da parte dei consulenti, cui sono seguite azioni di vigilanza ispettiva.
A proposito della sua duplice veste, ribadisce che non vi è nessuna incompatibilità fra i due ruoli che occupa come consulente del lavoro e membro del Cda dell’Inps.
Auspica una comune collaborazione per la legalità. Infine, deviando dal pensiero comune registrato durante i lavori di questo forum (ma non solo), in chiusura del suo intervento afferma di non essere del tutto favorevole all’introduzione di un salario minimo il cui costo graverebbe in misura eccessiva sulle imprese.
Il professor Paolo Lazzara, vicepresidente dell'Inail, ha chiuso i lavori della seconda giornata. Nel suo intervento ha parlato del tema delle professionalità, molto importante, soprattutto, nel periodo attuale nel quale le professionalità stanno cambiando velocemente.
Riferisce che grazie ai fondi del PNRR si assiste ad una forte ripresa, specialmente nel settore edile.
Poi racconta come l'Inail si trovi in primo piano nel dettare linee guida in grado di contemperare le esigenze di sicurezza e ripresa economica. L'Istituto è molto impegnato sul tema degli infortuni sul lavoro; vi sono forti investimenti nel settore della salute e sicurezza dei lavoratori. In una fase nella quale cambiano velocemente le professionalità, il problema riguarda l'immissione di lavoratori senza adeguata formazione sul mercato del lavoro.
Altro aspetto dell’intervento del vice presidente Inail ha riguardato la contribuzione versata per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro, che dev’essere restituita sotto forma di aiuti alle imprese in materia di sicurezza e salute per i lavoratori, così come a gran voce chiedono le imprese sane e virtuose.
La tutela della persona rimane, quindi, sempre al centro delle attenzioni dell'Istituto.
Sugli ispettori dell'Inail: essi sono una risorsa e non si può pensare ad un Inail senza la vigilanza. Si stanno cercando nuove soluzioni per gli ispettori, ridisegnando un nuovo modello organizzativo per il settore della Vigilanza.
Forum 2022 - Prima giornata
I lavori del 40° Forum Aniv dal tema «Professionalità e inter professionalità nel mondo del lavoro, per una migliore definizione dei ruoli di coloro che operano nell'ambito della legislazione sociale» sono iniziati nel segno della grande e sentita partecipazione dei tantissimi ispettori arrivati a Marina di Camerota.
Lunedì, 30 maggio 2022
reportage a cura di Michele Martino e Domenica Cori
Con la relazione di apertura del presidente dell'Aniv Giancarlo Sponchia, lunga ed articolata, che potete leggere seguendo questo link, sono iniziati i lavori di questo 40° forum Aniv.
Il primo intervento è stato quello del dott. Mauro Nori, Segretario generale del CNEL e già direttore generale dell'Inps, il quale ha voluto innanzitutto ricordare il compianto amico Fedele Sponchia, fondatore dell'Aniv.
Il suo intervento è stato molto interessante dal punto di vista della Storia economica.
Ha illustrato le tre rivoluzioni che hanno modificato, nel tempo, radicalmente la vita dell'uomo sul nostro pianeta. Con la prima, la rivoluzione agricola, avvenuta circa 8.000 anni a.C., l’uomo passò da uno stile di vita generalmente nomade, di caccia e raccolta, ad uno sedentario, su base agricola, con l'inizio della domesticazione di varie specie di piante ed animali. Con la rivoluzione agricola comincia la specializzazione, si supera la mera sopravvivenza e nasce il lavoro.
La seconda rivoluzione, quella industriale, fu un processo di evoluzione economica e di industrializzazione caratterizzato dall'uso di macchine azionate non più dalla trazione di animali bensì da energia meccanica (es. macchine a vapore) e dall'utilizzo di nuove fonti energetiche, quali il carbone. (Più specificamente si parla di prima rivoluzione industriale, delimitata fra il 1760 e il 1830, la quale interessa il settore tessile, metallurgico (lavorazione del ferro) ed estrattivo (carbone), e seconda rivoluzione industriale (1870 circa), che vede l'introduzione dell'elettricità, dei prodotti chimici e del petrolio, ndr).
La terza rivoluzione, cosiddetta digitale o informatica, vede il parto durante la seconda guerra mondiale (con la nota macchina di Turing). Negli anni successivi si apre un mondo nuovo che sino ai nostri giorni è caratterizzato dall'ampia diffusione dei prodotti digitali e tutta quella serie di cambiamenti sociali, economici e politici avvenuti con l'avvento della digitalizzazione (conversione dei segnali da analogici a digitali).
Il dott. Nori ha fatto questa cronistoria per accennare poi alla tassonomia del lavoro (ovvero classificazione delle attività) e nota come i tempi siano molto accelerati: la seconda rivoluzione avviene dopo circa 10.000 anni, per la terza sono passati meno di 100 anni. La velocità del tempo comporta un mondo del lavoro sempre più veloce e specializzato, sono richieste risposte rapide e ciò è possibile solo con la formazione specialistica e settoriale della forza lavoro.
(Dopo queste affermazioni possiamo mandare in malora il famoso ispettore tuttologo, oseremmo dire noi dell’Aniv, con buona pace dei sostenitori di questa teoria).
È seguita la relazione del prof. Giuseppe Gentile, coordinatore scientifico del Centro studi Aniv, il quale ha affrontato il tema di questo 40° forum: «Professionalità e inter professionalità nel mondo del lavoro, per una migliore definizione dei ruoli di coloro che operano nell'ambito della legislazione sociale».
La relazione, indirizzata alle trasformazioni del lavoro e nuove professionalità, elenca strumenti e tecniche per la transizione e l’innovazione. Si è dipanata su due temi fondamentali:
1) la transizione professionale nel PNRR, approcciando l’aspetto delle nuove competenze e delle nuove professionalità;
2) strumenti e le tecniche partecipative, trattando dei contratti d’espansione nella riconversione industriale e degli accordi di transizione occupazionale nelle crisi industriali.
Dopo aver fatto notare la nostra impreparazione di fronte allo shock sanitario ed energetico (pandemia dovuta al Covid e conseguenze della guerra in corso con l’invasione russa dell’Ucraina), nella relazione il prof. Gentile ha rilevato come l’occasione del PNRR sia da cogliere per portare avanti la transizione digitale, ecologica e produttiva investendo fortemente sulla formazione.
Con le suddette transizioni tantissimi posti di lavoro saranno distrutti e saranno necessari accordi sindacali per definire scivoli per pensione anticipata, nonché garanzie per l'esodo di coloro prossimi al pensionamento. Per quelli che non avessero tali requisiti, si potrebbe far ricorso ad una CIG straordinaria appositamente prevista. Inoltre il professore ha suggerito di:
- sfruttare i fondi del PNRR per finanziare il distacco formativo delle imprese: “…non anni, ma almeno qualche mese,…”
- agire su fondi interprofessionali e fondi nuove competenze
- far leva sui sistemi regionali di formazione
- utilizzare i contratti di espansione
In relazione al poco tempo a disposizione per approvare le necessarie riforme, si agirà in deroga alla normativa esistente.
Anche Gentile, come Nori in precedenza, ha avvertito sul mismatch esistente nel nostro Paese, ovvero del mancato incontro tra domanda e offerta. Si sta lavorando sulla formazione per il matching fra domanda e offerta. Si deve generare un paradigma delle politiche attive e non più quindi solo riforme delle politiche passive.
La relazione del prof. Gentile sarà a disposizione integralmente su questo sito non appena possibile.
Dopo l’intervento di Maria Magri, dirigente area Welfare di Confindustria, apprezzata e storica ospite dei forum Aniv, è giunto l’atteso momento della dott.ssa Donatella Traversa, responsabile della Vigilanza ispettiva Inps.
Ha iniziato anche lei col ricordo di Fedele Sponchia, rammentando che fu proprio lui a volere, con forza, l’ultimo concorso per ispettori bandito dall’Inps.
Ha accennato ad alcuni progetti inseriti nel PNRR quali il Portale del sommerso, e sottolineato ancora una volta dell’importanza delle nostre banche dati. Sul D.L. 146/2021 ed in particolare sull’affidamento agli ispettori INL e anche degli Enti, delle competenze in materia di salute e sicurezza del lavoro, pur cosciente delle tante difficoltà a realizzare tale previsione, ha ritenuto di ricordare come “…noi siamo servitori dello Stato non ci possiamo esimere dall’eseguire i compiti che ci vengono affidati”. La platea non ha molto gradito.
Ha accennato al rispetto per il nostro ruolo nell'INL anche se le nostre forze sono in continua diminuzione (attualmente siamo intorno a 900 unità).
Quindi ha parlato della c.d. regionalizzazione come novità positiva e ribadito che: “….nei progetti in Direzione generale c'è spazio per tutti...”. A seguito di un accordo con le Poste ci sarà fornito un tablet.
Arriveranno nuovi ispettori in forza della confluenza dell’Inpgi nel nostro Istituto, pare 8 colleghi. Ha ricordato con passione delle nostre capacità e performance, in particolare delle azioni in agricoltura e l’operazione sui riders. “Il mondo del lavoro si velocizza e voi siete bravi e restate al passo…” ha chiosato alla fine del suo intervento. Stavolta la platea le ha riservato un lungo e caloroso applauso.
R. Caponi, direttore settore sindacale e legislativo Confagricoltura, ha sostenuto con energia il settore produttivo di sua pertinenza, osservando come esso sia un settore strategico di cui ci ricordiamo, però, solo in occasione delle pandemie e delle guerre.
“Il lavoro è iniziato con l’agricoltura: speriamo non finisca con l’agricoltura...” ha tuonato dal palco.
Ha fatto cenno alla previsione secondo cui Il settore agricolo nel 2050 dovrà produrre il 70 per cento in più. Ha sottolineato che non si trovano più stagionali, della difficoltà, in generale, a reperire manodopera e di come sia sempre più difficile nel nostro Paese fare impresa.
Bisogna rendere più efficaci i controlli. Non servono nuove norme.
Quindi è stata la volta di Corrado Barachetti, coordinatore nazionale Mercato del lavoro della Cgil, il quale ha ricordato, nel suo intervento, come siano pochi gli investimenti in politiche attive.
Ha illustrato la necessità di una Formazione modulare. Ha accennato al problema dei salari in Italia e del fatto che i nostri giovani vanno all’estero alla ricerca di migliori salari e welfare.
Infine ha ricordato della recente riforma legislativa del sistema di istruzione e formazione tecnica superiore (ITS), che è “…una partita che dobbiamo giocare tutti insieme noi operatori del lavoro...”.
Ed ecco il turno delle ospiti provenienti dalla Spagna. Ana Ercoreca, Vice presidente dello IALI (l’Associazione internazionale degli ispettori del Lavoro, cui anche l’Aniv., da qualche anno, è iscritta) e Presidente dell’associazione degli Ispettori del lavoro in Spagna. L’altra gentile ospite è Ana Trillo, tesoriere dell’Associazione spagnola di cui sopra.
La collega Ercoreca ha fatto un breve excursus sullo IALI. Entrambe hanno poi illustrato come siano organizzati i controlli sul lavoro in alcuni Paesi (Singapore, Spagna, Norvegia e Polonia) e delle collaborazioni ispettive fra la stessa Spagna e gli stati di Portogallo, Francia e Romania. In particolare della presenza in Spagna di ispettori provenienti dalla Romania in occasione di verifiche in agricoltura.
La Ercoreca ha riferito che a Singapore hanno addirittura diffuso una APP per cellulari e tablet mediante la quale qualsiasi lavoratore può segnalare problemi e difficoltà incontrate nel corso del proprio lavoro, soprattutto in ambito di salute e sicurezza.
Le colleghe inoltre hanno riferito come in Spagna e Portogallo (solo per fare degli esempi) gli ispettori del lavoro hanno competenze generaliste, mentre in Norvegia le competenze sono ibride e settorializzate.
Le colleghe spagnole hanno anche ricordato come sia necessario rafforzare i controlli dopo la pandemia per abbattere il precariato. In Polonia, hanno riferito inoltre, sono stati effettuati molti controlli sullo stress correlato. Anche in Spagna hanno intenzione di rafforzare questo genere di verifiche.
L'INTERVENTO CONCLUSIVO DEL PRESIDENTE DELL'INPS
Ultimo della giornata, l’intervento del Presidente dell’Inps Pasquale Tridico. Ha voluto subito ricordare come sia strategico per l’Istituto (e per il Paese) il corpo ispettivo.
Ha fornito alcuni numeri in relazione all’evasione collegata al lavoro nero in Italia, che conta circa 3 milioni e mezzo di lavoratori irregolari e che comporta un mancato introito di contributi di circa 60 miliardi di euro. Tali numeri lasciano intravedere quasi un Paese in via di sviluppo e non uno degli stati più avanzati del mondo, facente addirittura parte del G7.
Poi ha fatto notare come la mancanza di fiducia verso le istituzioni sia segno di basso capitale sociale. Questo comporta una crescita dannosa della burocrazia.
Ha citato all'uopo l’esempio della metropolitana di Vienna, dove non esistono barriere per l’accesso ai treni poiché è scontato (o quasi) che tutti siano muniti di biglietto prima di accedere. Mentre a Roma ci sono fior di tornelli, e questo indica una scarsa fiducia (e aumento della burocrazia, quella non positiva, poiché esiste anche una burocrazie utile e non dannosa).
Ha anche parlato delle assunzioni presso l'Inps. “Noi siamo una P.A. attraente perché moderna…”, ha detto con entusiasmo ed orgoglio. "Noi crediamo nello smart working e nelle sue potenzialità, e riusciamo a garantire a tutto il nostro personale ottimi percorsi di carriera...“ e ancora:
"La revisione del D.lgs. 149 è stata una battaglia persa (o meglio non ancora vinta… Sulla figura dell’ispettore unico si deve rimediare e io mi sento come in debito... In ogni caso ci dobbiamo inventare strumenti nuovi…”.
Per poi accennare come esempio alla possibilità di introdurre un “ispettore contributivo” (non si è ben capito cosa intendesse) o a quella di sfruttare la quarta area del nuovo CCNL.
Poi ha comunicato che l’Inps ha 180 ricevuto circa 180 milioni di euro dal PNRR (l’ente che ha ricevuto più di tutti, avendo presentato più proposte concrete e realizzabili) e ciò ne farà l’ente più tecnologico del Paese.
Finché sarà presidente ha promesso tutto il proprio impegno affinché l’ispettore possa svolgere il suo lavoro nelle migliori condizioni. È consapevole che abbiamo ancora intorno ai 300 ispettori bloccati in C2, quasi tutte donne, mentre in C5 in larga maggioranza si tratta di uomini.
Poi ha detto del problema del basso salario presente in Italia e che un Paese per essere definito ricco ha bisogno di salari più elevati. Quindi ha fornito dei dati sul tasso di occupazione, fermo al 59 per cento come negli anni ‘90. Ha difeso l’istituzione del reddito di cittadinanza.
I lavori della prima giornata sono stati chiusi dal presidente Sponchia che ha ricordato la riunione del Consiglio generale da tenersi nel primo pomeriggio.
Tutti gli interventi del forum, in versione integrale, saranno comunque pubblicati appena possibile nell’apposita sezione del sito sotto la voce FORUM 2022.
Morti sul Lavoro: nulla è cambiato...anzi!
Ormai ogni giorno è una tragedia annunciata. Un interessante articolo pubblicato dal giornale "Il Fatto quotidiano" illustra con cruda realtà gli errori sinora compiuti in materia di "riforma" dei Servizi ispettivi. Ne consigliamo la lettura seguendo questo link.
Lo diciamo da mesi: le misure messe in campo dal Governo per frenare l'inarrestabile tributo di sangue che i lavoratori devono pagare per portare a casa il legittimo salario sono insufficienti e del tutto inadeguate. Occorre rivedere le regole e impegnarsi tutti per alimentare una cultura della sicurezza sul lavoro che, nel nostro Paese, stenta a fare breccia nelle priorità degli attori coinvolti. In primis nella cultura degli imprenditori, ma anche nel quotidiano agire di operai e maestranze.
Non può esistere un ispettore tuttologo, è ora di metterselo in testa. Non si capisce (o non si vuol capire) che l'unificazione dei servizi ispettivi delle Direzioni provinciali del Lavoro, dell'Inps e dell'Inail, sotto l'ombrello dell'INL, così come operata col D. Lgs. 149/2015, mescolando competenze molto diverse tra loro, non potrà mai funzionare. Bisogna dismettere la politica del costo zero, occorre equiparare le retribuzioni e prendere atto che occorre formare ispettori con competenze diversificate in materia di lavoro e legislazione sociale, di previdenza, di assistenza e prevenzione antinfortunistica. La moltitudine di norme (che vanno snellite) non consente al singolo funzionario di espletare con efficacia l'attività di verifica e controllo del rispetto delle regole nei (complessi) adempimenti in materia di lavoro e previdenza sociale.
Purtroppo, come se già questo non bastasse, con il D.L. 146/2021 si è stabilito di estendere agli ispettori funzionalmente diretti dall'Ispettorato nazionale del Lavoro le competenze in materia di salute e sicurezza sul lavoro, sinora di pertinenza del personale delle ASL e di qualche centinaio di ispettori c.d. "tecnici" in forza all'INL stesso. Con ciò sbandierando ai quattro venti di aver potenziato i controlli per la prevenzione degli infortuni e delle morti sui luoghi di lavoro.
Come non comprendere che la semplice attribuzione di competenze agli ispettori non tecnici incardinati presso l'Inl, competenze che richiedono una formazione di livello universitario ad hoc (e quindi anni ed anni di studio seguiti dalla necessaria formazione sul campo), non è certo la strada migliore per invertire la rotta poiché questo personale non ha la possibilità di agire in concreto per effettuare verifiche molto complesse e specializzate. Tutt'alpiù potranno essere messi in condizione di controllare la mera presenza della documentazione aziendale in materia (DVR, DUVRI ecc...), sanzionando come previsto dalla recente norma i casi di violazioni. Ma questa non è certo la soluzione dei problemi, anzi potrebbe in taluni casi risultare uno scarico di responsabilità a danno di personale non in grado di svolgere tali controlli. Noi continuiamo a dirlo che non è questa la strada, ma a quanto pare le orecchie di coloro che hanno potere decisionale in questa materia non vogliono intendere. Anzi, a sentire l'ultima l'intervista del Ministro del lavoro Orlando, pare che non si abbia alcuna intenzione di rivedere queste scelte inopportune ed inefficaci. Per questo ci fa piacere ascoltare la voce di altri interlocutori che condividono le nostre preoccupazioni ed il nostro orientamento in questo campo.
M.M.
Ministero del Lavoro - Portale nazionale di contrasto al lavoro sommerso
Su proposta del ministro del Lavoro e delle Politiche sociali nasce il Portale unico del contrasto al lavoro sommerso, con l'obbiettivo di accentrare in un'unica banca dati i risultati delle attività di vigilanza in materia di lavoro sommerso esercitate dall'Ispettorato nazionale del lavoro, dagli organi ispettivi di Inps ed Inail, nonché le verbalizzazioni effettuate dai militari della GdF e dai Carabinieri in materia di lavoro sommerso.
Con l’obiettivo di evitare (finalmente, diciamo noi) la duplicazione degli interventi ispettivi, e per poter pianificare con attenzione ed efficacia le verifiche verso le aziende maggiormente “a rischio evasione”, è arrivata sul tavolo del Consiglio dei Ministri la proposta del titolare del dicastero del Lavoro e delle Politiche sociali, Andrea Orlando. Sarà possibile, in questo modo, anche effettuare un concreto monitoraggio del fenomeno del lavoro sommerso su tutto il territorio nazionale.
Tutti i verbali redatti dal personale ispettivo incardinato presso l’INL, presso l’INPS, presso l’INAIL, nonché le risultanze dell’attività di vigilanza svolta dell’Arma dei Carabinieri e della Guardia di finanza sulle violazioni correlate al mondo dell'economia sommersa, in materia di lavoro e legislazione sociale, confluiranno nel Portale Nazionale del Contrasto al Lavoro Sommerso, un database unico a livello nazionale gestito dall’Ispettorato nazionale del lavoro.
Tale previsione è contenuta nel Decreto Legge c.d. decreto Pnrr 2, approvato al fine di snellire alcune procedure collegate al Recovery Plan, e nel quale sono state ricomprese nuove norme anti-evasione.
Come associazione ci auguriamo che questa decisione (la banca dati unica) sia il primo passo verso una reale volontà di contrastare il fenomeno del lavoro sommerso, che richiede risorse, interventi e soluzioni molto più articolate della semplice realizzazione del database unico delle ispezioni. Per non rischiare di fermarci, come si è fatto con il D.L. 146/2021 in materia di sicurezza sul lavoro, al livello dei proclami senza affrontare realmente la problematica in profondità. E facendo credere ai cittadini (CONVIENE QUI RICORDARLO), di aver risolto il problema con una semplice norma che estende i poteri di accertamento del rispetto delle norme sulla salute e sicurezza dei lavoratori al personale ispettivo ordinario. Il quale (RICORDIAMO ANCHE QUESTO) non ne ha la competenza e la conoscenza (PER LE QUALI SERVE UNA FORMAZIONE AD HOC A LIVELLO UNIVERSITARIO) e che si limiterebbe al controllo di documentazione senza aver nessuna possibilità di valutarne tecnicamente il contenuto.
M.M.
Nuovo organigramma Aniv e modifiche statutarie
Nella sezione ASSOCIAZIONE del sito è stato pubblicato il nuovo organigramma ANIV a seguito del Congresso straordinario tenuto a Riccione dal 18 al 22 marzo 2022, nonché gli aggiornamenti dello statuto e del regolamento ANIV con le modifiche apportate dall'assemblea congressuale.
Alla voce di menù ASSOCIAZIONE del sito, sotto la voce ORGANIGRAMMA, è stato pubblicato il nuovo organigramma ANIV a seguito del Congresso straordinario tenuto a Riccione dal 18 al 22 marzo 2022.
Alcuni organismi, i cui componenti sono nominati direttamente dal presidente dopo attenta ricognizione fra i soci iscritti, non sono completi ma lo saranno a breve nei prossimi giorni.
Sempre alla voce di menù ASSOCIAZIONE del sito, sotto la voce STATUTO e quella REGOLAMENTO, sono stati pubblicati lo statuto ed il regolamento ANIV aggiornatI con le modifiche apportate dall'assemblea congressuale.
Il presidente.
Giancarlo Sponchia riconfermato presidente dell'Aniv
domenica 20 marzo 2022
Alla fine di due giornate di intenso dibattito sui temi più sentiti dagli iscritti, al presidente uscente Giancarlo Sponchia è stato conferito un nuovo mandato per unanime acclamazione dall'assemblea straordinaria dei soci. Prevale la volontà di rilanciare l'attività dell'associazione ricercando la massima collaborazione di tutti gli iscritti all'insegna dell'unità e della trasparenza. Alla fine dei lavori c'è stata la votazione per il rinnovo del Consiglio generale dell'Aniv.
reportage a cura di Michele Martino
L'Assemblea straordinaria dei soci, in corso a Riccione dal 18 al 20 marzo 2022, si concluderà nella giornata odierna con la proclamazione degli eletti nel nuovo Consiglio Generale.
Ieri, al termine di un dibattito congressuale intenso e molto partecipato, c'è stata la rielezione di Giancarlo Sponchia alla guida dell'Aniv. Non è stato necessario votare poiché i delegati hanno sottolineato, in piedi e con un lungo applauso, la volontà di riconfermare Giancarlo Sponchia alla guida dell'associazione per un nuovo mandato.
L'assemblea si è commossa quando il presidente uscente, facendo comunque autocritica in relazione a una vicenda non perfettamente compresa dagli iscritti, ha voluto sottolineare la propria integrità morale e il dispiacere per la strumentalizzazione dei fatti messa in opera da qualcuno che, così facendo, di certo non fa gli interessi degli iscritti. Ecco quindi un appello alla fiducia e all'unità di tutti coloro che hanno a cuore il bene di un'associazione che è rimasta l'unico baluardo a difesa dei diritti e della professionalità di tutto il corpo ispettivo, sia che si tratti di ispettori degli Enti (Inps, Inail) che di colleghi incardinati nell'INL e nelle ASL delle regioni italiane.
A proposito dei colleghi ispettori del lavoro INL, l'assemblea ha espresso la solidarietà e la vicinanza dell'Aniv in relazione alla protesta riguardante il mancato adeguamento dell’indennità di amministrazione.
Per potenziare e migliorare la comunicazione interna ed esterna, è stato istituito un nuovo organismo (il COMITATO DI REDAZIONE) il quale, oltre a diventare centro di raccolta delle segnalazioni e delle richieste provenienti dagli iscritti, avrà il compito di assicurare una continua offerta di notizie e contenuti a favore sia degli iscritti che della collettività.
Tra le altre modifiche apportate allo Statuto ed al Regolamento dell'associazione, si ricorda l'adeguamento del numero dei componenti del Consiglio Generale in proporzione al numero degli iscritti.
L'assemblea ha anche votato per il rinnovo dei componenti del Collegio nazionale di TUTELA e GARANZIA e del Collegio dei REVISORI DEI CONTI. Presto, quindi, sarà completato il nuovo organigramma dell'Aniv. Gli attuali responsabili regionali rimarranno in carica fino ai relativi congressi regionali
Maggiori dettagli sull'evento e sul contenuto dei lavori di questa assemblea straordinaria dei soci saranno comunicati tramite una newsletter e/o tramite il prossimo numero della rivista L'Ispettore e la Società.
Intervista del quotidiano Il Cittadino di Lodi
Si pubblica in questa pagina l'intervista rilasciata dal presidente dell'Aniv, Giancarlo Sponchia, al quotidiano lombardo IL CITTADINO. L'intervista ha riguardato il tema della salvaguardia della salute e della sicurezzza dei lavoratori sul luogo di lavoro, alla luce dei continui ed inarrestabili incidenti che stanno facendo pagare troppi tributi di sangue ai lavoratori italiani.