Morti sul Lavoro: nulla è cambiato...anzi!
Ormai ogni giorno è una tragedia annunciata. Un interessante articolo pubblicato dal giornale "Il Fatto quotidiano" illustra con cruda realtà gli errori sinora compiuti in materia di "riforma" dei Servizi ispettivi. Ne consigliamo la lettura seguendo questo link.
Lo diciamo da mesi: le misure messe in campo dal Governo per frenare l'inarrestabile tributo di sangue che i lavoratori devono pagare per portare a casa il legittimo salario sono insufficienti e del tutto inadeguate. Occorre rivedere le regole e impegnarsi tutti per alimentare una cultura della sicurezza sul lavoro che, nel nostro Paese, stenta a fare breccia nelle priorità degli attori coinvolti. In primis nella cultura degli imprenditori, ma anche nel quotidiano agire di operai e maestranze.
Non può esistere un ispettore tuttologo, è ora di metterselo in testa. Non si capisce (o non si vuol capire) che l'unificazione dei servizi ispettivi delle Direzioni provinciali del Lavoro, dell'Inps e dell'Inail, sotto l'ombrello dell'INL, così come operata col D. Lgs. 149/2015, mescolando competenze molto diverse tra loro, non potrà mai funzionare. Bisogna dismettere la politica del costo zero, occorre equiparare le retribuzioni e prendere atto che occorre formare ispettori con competenze diversificate in materia di lavoro e legislazione sociale, di previdenza, di assistenza e prevenzione antinfortunistica. La moltitudine di norme (che vanno snellite) non consente al singolo funzionario di espletare con efficacia l'attività di verifica e controllo del rispetto delle regole nei (complessi) adempimenti in materia di lavoro e previdenza sociale.
Purtroppo, come se già questo non bastasse, con il D.L. 146/2021 si è stabilito di estendere agli ispettori funzionalmente diretti dall'Ispettorato nazionale del Lavoro le competenze in materia di salute e sicurezza sul lavoro, sinora di pertinenza del personale delle ASL e di qualche centinaio di ispettori c.d. "tecnici" in forza all'INL stesso. Con ciò sbandierando ai quattro venti di aver potenziato i controlli per la prevenzione degli infortuni e delle morti sui luoghi di lavoro.
Come non comprendere che la semplice attribuzione di competenze agli ispettori non tecnici incardinati presso l'Inl, competenze che richiedono una formazione di livello universitario ad hoc (e quindi anni ed anni di studio seguiti dalla necessaria formazione sul campo), non è certo la strada migliore per invertire la rotta poiché questo personale non ha la possibilità di agire in concreto per effettuare verifiche molto complesse e specializzate. Tutt'alpiù potranno essere messi in condizione di controllare la mera presenza della documentazione aziendale in materia (DVR, DUVRI ecc...), sanzionando come previsto dalla recente norma i casi di violazioni. Ma questa non è certo la soluzione dei problemi, anzi potrebbe in taluni casi risultare uno scarico di responsabilità a danno di personale non in grado di svolgere tali controlli. Noi continuiamo a dirlo che non è questa la strada, ma a quanto pare le orecchie di coloro che hanno potere decisionale in questa materia non vogliono intendere. Anzi, a sentire l'ultima l'intervista del Ministro del lavoro Orlando, pare che non si abbia alcuna intenzione di rivedere queste scelte inopportune ed inefficaci. Per questo ci fa piacere ascoltare la voce di altri interlocutori che condividono le nostre preoccupazioni ed il nostro orientamento in questo campo.
M.M.
Ministero del Lavoro - Portale nazionale di contrasto al lavoro sommerso
Su proposta del ministro del Lavoro e delle Politiche sociali nasce il Portale unico del contrasto al lavoro sommerso, con l'obbiettivo di accentrare in un'unica banca dati i risultati delle attività di vigilanza in materia di lavoro sommerso esercitate dall'Ispettorato nazionale del lavoro, dagli organi ispettivi di Inps ed Inail, nonché le verbalizzazioni effettuate dai militari della GdF e dai Carabinieri in materia di lavoro sommerso.
Con l’obiettivo di evitare (finalmente, diciamo noi) la duplicazione degli interventi ispettivi, e per poter pianificare con attenzione ed efficacia le verifiche verso le aziende maggiormente “a rischio evasione”, è arrivata sul tavolo del Consiglio dei Ministri la proposta del titolare del dicastero del Lavoro e delle Politiche sociali, Andrea Orlando. Sarà possibile, in questo modo, anche effettuare un concreto monitoraggio del fenomeno del lavoro sommerso su tutto il territorio nazionale.
Tutti i verbali redatti dal personale ispettivo incardinato presso l’INL, presso l’INPS, presso l’INAIL, nonché le risultanze dell’attività di vigilanza svolta dell’Arma dei Carabinieri e della Guardia di finanza sulle violazioni correlate al mondo dell'economia sommersa, in materia di lavoro e legislazione sociale, confluiranno nel Portale Nazionale del Contrasto al Lavoro Sommerso, un database unico a livello nazionale gestito dall’Ispettorato nazionale del lavoro.
Tale previsione è contenuta nel Decreto Legge c.d. decreto Pnrr 2, approvato al fine di snellire alcune procedure collegate al Recovery Plan, e nel quale sono state ricomprese nuove norme anti-evasione.
Come associazione ci auguriamo che questa decisione (la banca dati unica) sia il primo passo verso una reale volontà di contrastare il fenomeno del lavoro sommerso, che richiede risorse, interventi e soluzioni molto più articolate della semplice realizzazione del database unico delle ispezioni. Per non rischiare di fermarci, come si è fatto con il D.L. 146/2021 in materia di sicurezza sul lavoro, al livello dei proclami senza affrontare realmente la problematica in profondità. E facendo credere ai cittadini (CONVIENE QUI RICORDARLO), di aver risolto il problema con una semplice norma che estende i poteri di accertamento del rispetto delle norme sulla salute e sicurezza dei lavoratori al personale ispettivo ordinario. Il quale (RICORDIAMO ANCHE QUESTO) non ne ha la competenza e la conoscenza (PER LE QUALI SERVE UNA FORMAZIONE AD HOC A LIVELLO UNIVERSITARIO) e che si limiterebbe al controllo di documentazione senza aver nessuna possibilità di valutarne tecnicamente il contenuto.
M.M.
Nuovo organigramma Aniv e modifiche statutarie
Nella sezione ASSOCIAZIONE del sito è stato pubblicato il nuovo organigramma ANIV a seguito del Congresso straordinario tenuto a Riccione dal 18 al 22 marzo 2022, nonché gli aggiornamenti dello statuto e del regolamento ANIV con le modifiche apportate dall'assemblea congressuale.
Alla voce di menù ASSOCIAZIONE del sito, sotto la voce ORGANIGRAMMA, è stato pubblicato il nuovo organigramma ANIV a seguito del Congresso straordinario tenuto a Riccione dal 18 al 22 marzo 2022.
Alcuni organismi, i cui componenti sono nominati direttamente dal presidente dopo attenta ricognizione fra i soci iscritti, non sono completi ma lo saranno a breve nei prossimi giorni.
Sempre alla voce di menù ASSOCIAZIONE del sito, sotto la voce STATUTO e quella REGOLAMENTO, sono stati pubblicati lo statuto ed il regolamento ANIV aggiornatI con le modifiche apportate dall'assemblea congressuale.
Il presidente.
Giancarlo Sponchia riconfermato presidente dell'Aniv
domenica 20 marzo 2022
Alla fine di due giornate di intenso dibattito sui temi più sentiti dagli iscritti, al presidente uscente Giancarlo Sponchia è stato conferito un nuovo mandato per unanime acclamazione dall'assemblea straordinaria dei soci. Prevale la volontà di rilanciare l'attività dell'associazione ricercando la massima collaborazione di tutti gli iscritti all'insegna dell'unità e della trasparenza. Alla fine dei lavori c'è stata la votazione per il rinnovo del Consiglio generale dell'Aniv.
reportage a cura di Michele Martino
L'Assemblea straordinaria dei soci, in corso a Riccione dal 18 al 20 marzo 2022, si concluderà nella giornata odierna con la proclamazione degli eletti nel nuovo Consiglio Generale.
Ieri, al termine di un dibattito congressuale intenso e molto partecipato, c'è stata la rielezione di Giancarlo Sponchia alla guida dell'Aniv. Non è stato necessario votare poiché i delegati hanno sottolineato, in piedi e con un lungo applauso, la volontà di riconfermare Giancarlo Sponchia alla guida dell'associazione per un nuovo mandato.
L'assemblea si è commossa quando il presidente uscente, facendo comunque autocritica in relazione a una vicenda non perfettamente compresa dagli iscritti, ha voluto sottolineare la propria integrità morale e il dispiacere per la strumentalizzazione dei fatti messa in opera da qualcuno che, così facendo, di certo non fa gli interessi degli iscritti. Ecco quindi un appello alla fiducia e all'unità di tutti coloro che hanno a cuore il bene di un'associazione che è rimasta l'unico baluardo a difesa dei diritti e della professionalità di tutto il corpo ispettivo, sia che si tratti di ispettori degli Enti (Inps, Inail) che di colleghi incardinati nell'INL e nelle ASL delle regioni italiane.
A proposito dei colleghi ispettori del lavoro INL, l'assemblea ha espresso la solidarietà e la vicinanza dell'Aniv in relazione alla protesta riguardante il mancato adeguamento dell’indennità di amministrazione.
Per potenziare e migliorare la comunicazione interna ed esterna, è stato istituito un nuovo organismo (il COMITATO DI REDAZIONE) il quale, oltre a diventare centro di raccolta delle segnalazioni e delle richieste provenienti dagli iscritti, avrà il compito di assicurare una continua offerta di notizie e contenuti a favore sia degli iscritti che della collettività.
Tra le altre modifiche apportate allo Statuto ed al Regolamento dell'associazione, si ricorda l'adeguamento del numero dei componenti del Consiglio Generale in proporzione al numero degli iscritti.
L'assemblea ha anche votato per il rinnovo dei componenti del Collegio nazionale di TUTELA e GARANZIA e del Collegio dei REVISORI DEI CONTI. Presto, quindi, sarà completato il nuovo organigramma dell'Aniv. Gli attuali responsabili regionali rimarranno in carica fino ai relativi congressi regionali
Maggiori dettagli sull'evento e sul contenuto dei lavori di questa assemblea straordinaria dei soci saranno comunicati tramite una newsletter e/o tramite il prossimo numero della rivista L'Ispettore e la Società.
Intervista del quotidiano Il Cittadino di Lodi
Si pubblica in questa pagina l'intervista rilasciata dal presidente dell'Aniv, Giancarlo Sponchia, al quotidiano lombardo IL CITTADINO. L'intervista ha riguardato il tema della salvaguardia della salute e della sicurezzza dei lavoratori sul luogo di lavoro, alla luce dei continui ed inarrestabili incidenti che stanno facendo pagare troppi tributi di sangue ai lavoratori italiani.
Continuano le aggressioni agli ispettori del lavoro, la solidarietà dell'ANIV
Ancora una volta siamo costretti ad assistere alla reazione scomposta, eccessiva e incivile di un datore di lavoro che impedisce l'esercizio della propria attività agli ispettori del lavoro. Questa volta è toccato a due colleghe dell'Ispettorato del Lavoro di Milano.
Non accenna a diminuire il fenomeno delle aggressioni nei confronti degli ispettori. Questa volta sono state allontanate dall'azienda in malo modo due colleghe dell'Ispettorato Nazionale del Lavoro di Milano. A distanza di poco tempo dai fatti di Taranto, assistiamo all'ennesimo gesto incivile di un datore di lavoro che ha impedito loro l'ingresso in azienda, rivolgendo inoltre pesanti e ripetute minacce, senza minimamente preoccuparsi di avere di fronte dei pubblici funzionari intenti semplicemente a svolgere il proprio lavoro. Persone che per legge dello Stato hanno il potere/dovere di recarsi sui luoghi di lavoro per verificare il rispetto delle norme in materia di infortuni, previdenza e legislazione sociale.
L'aggravante è che si tratta, stavolta, di due donne, il che ci ricorda quanta strada c'è ancora da fare in questo Paese per dare pari rispetto e dignità alle lavoratrici in tutti gli ambiti lavorativi, pubblici e privati.
L'Aniv esprime profonda e sincera solidarietà alle colleghe della provincia di Milano, e continuerà ad attivarsi in tutte le sedi per sensibilizzare le Istituzioni su questo fenomeno, affinché gli ispettori possano effettuare le verifiche in un clima di collaborazione e rispetto da parte delle aziende.
Conviene comunque ricordare che la stragrande maggioranza delle imprese italiane ha sempre dimostrato molta civiltà e disponibilità nei confronti degli ispettori, anche perché, lo ribadiamo, chi agisce nel rispetto delle leggi e dei diritti dei lavoratori non ha nulla da temere da una visita ispettiva, anzi potrà sfruttare l'occasione per ottenere una sorta di "consulenza" personalizzata su eventuali dubbi e/o problematiche sulle quali nutre delle incertezze.
NUOVI CONTENUTI NELLA RASSEGNA STAMPA
Sono stati inseriti nuovi contenuti nella RASSEGNA STAMPA.
L'articolo de IL RIFORMISTA pubblicato il 14 gennaio 2022 dal titolo Sicurezza sul lavoro, i provvedimenti del Governo non bastano: occorrono ingegneri e professionisti dedicati, nel quale il presidente Sponchia ........