Forum 2022 - Prima giornata
I lavori del 40° Forum Aniv dal tema «Professionalità e inter professionalità nel mondo del lavoro, per una migliore definizione dei ruoli di coloro che operano nell'ambito della legislazione sociale» sono iniziati nel segno della grande e sentita partecipazione dei tantissimi ispettori arrivati a Marina di Camerota.
Lunedì, 30 maggio 2022
reportage a cura di Michele Martino e Domenica Cori
Con la relazione di apertura del presidente dell'Aniv Giancarlo Sponchia, lunga ed articolata, che potete leggere seguendo questo link, sono iniziati i lavori di questo 40° forum Aniv.
Il primo intervento è stato quello del dott. Mauro Nori, Segretario generale del CNEL e già direttore generale dell'Inps, il quale ha voluto innanzitutto ricordare il compianto amico Fedele Sponchia, fondatore dell'Aniv.
Il suo intervento è stato molto interessante dal punto di vista della Storia economica.
Ha illustrato le tre rivoluzioni che hanno modificato, nel tempo, radicalmente la vita dell'uomo sul nostro pianeta. Con la prima, la rivoluzione agricola, avvenuta circa 8.000 anni a.C., l’uomo passò da uno stile di vita generalmente nomade, di caccia e raccolta, ad uno sedentario, su base agricola, con l'inizio della domesticazione di varie specie di piante ed animali. Con la rivoluzione agricola comincia la specializzazione, si supera la mera sopravvivenza e nasce il lavoro.
La seconda rivoluzione, quella industriale, fu un processo di evoluzione economica e di industrializzazione caratterizzato dall'uso di macchine azionate non più dalla trazione di animali bensì da energia meccanica (es. macchine a vapore) e dall'utilizzo di nuove fonti energetiche, quali il carbone. (Più specificamente si parla di prima rivoluzione industriale, delimitata fra il 1760 e il 1830, la quale interessa il settore tessile, metallurgico (lavorazione del ferro) ed estrattivo (carbone), e seconda rivoluzione industriale (1870 circa), che vede l'introduzione dell'elettricità, dei prodotti chimici e del petrolio, ndr).
La terza rivoluzione, cosiddetta digitale o informatica, vede il parto durante la seconda guerra mondiale (con la nota macchina di Turing). Negli anni successivi si apre un mondo nuovo che sino ai nostri giorni è caratterizzato dall'ampia diffusione dei prodotti digitali e tutta quella serie di cambiamenti sociali, economici e politici avvenuti con l'avvento della digitalizzazione (conversione dei segnali da analogici a digitali).
Il dott. Nori ha fatto questa cronistoria per accennare poi alla tassonomia del lavoro (ovvero classificazione delle attività) e nota come i tempi siano molto accelerati: la seconda rivoluzione avviene dopo circa 10.000 anni, per la terza sono passati meno di 100 anni. La velocità del tempo comporta un mondo del lavoro sempre più veloce e specializzato, sono richieste risposte rapide e ciò è possibile solo con la formazione specialistica e settoriale della forza lavoro.
(Dopo queste affermazioni possiamo mandare in malora il famoso ispettore tuttologo, oseremmo dire noi dell’Aniv, con buona pace dei sostenitori di questa teoria).
È seguita la relazione del prof. Giuseppe Gentile, coordinatore scientifico del Centro studi Aniv, il quale ha affrontato il tema di questo 40° forum: «Professionalità e inter professionalità nel mondo del lavoro, per una migliore definizione dei ruoli di coloro che operano nell'ambito della legislazione sociale».
La relazione, indirizzata alle trasformazioni del lavoro e nuove professionalità, elenca strumenti e tecniche per la transizione e l’innovazione. Si è dipanata su due temi fondamentali:
1) la transizione professionale nel PNRR, approcciando l’aspetto delle nuove competenze e delle nuove professionalità;
2) strumenti e le tecniche partecipative, trattando dei contratti d’espansione nella riconversione industriale e degli accordi di transizione occupazionale nelle crisi industriali.
Dopo aver fatto notare la nostra impreparazione di fronte allo shock sanitario ed energetico (pandemia dovuta al Covid e conseguenze della guerra in corso con l’invasione russa dell’Ucraina), nella relazione il prof. Gentile ha rilevato come l’occasione del PNRR sia da cogliere per portare avanti la transizione digitale, ecologica e produttiva investendo fortemente sulla formazione.
Con le suddette transizioni tantissimi posti di lavoro saranno distrutti e saranno necessari accordi sindacali per definire scivoli per pensione anticipata, nonché garanzie per l'esodo di coloro prossimi al pensionamento. Per quelli che non avessero tali requisiti, si potrebbe far ricorso ad una CIG straordinaria appositamente prevista. Inoltre il professore ha suggerito di:
- sfruttare i fondi del PNRR per finanziare il distacco formativo delle imprese: “…non anni, ma almeno qualche mese,…”
- agire su fondi interprofessionali e fondi nuove competenze
- far leva sui sistemi regionali di formazione
- utilizzare i contratti di espansione
In relazione al poco tempo a disposizione per approvare le necessarie riforme, si agirà in deroga alla normativa esistente.
Anche Gentile, come Nori in precedenza, ha avvertito sul mismatch esistente nel nostro Paese, ovvero del mancato incontro tra domanda e offerta. Si sta lavorando sulla formazione per il matching fra domanda e offerta. Si deve generare un paradigma delle politiche attive e non più quindi solo riforme delle politiche passive.
La relazione del prof. Gentile sarà a disposizione integralmente su questo sito non appena possibile.
Dopo l’intervento di Maria Magri, dirigente area Welfare di Confindustria, apprezzata e storica ospite dei forum Aniv, è giunto l’atteso momento della dott.ssa Donatella Traversa, responsabile della Vigilanza ispettiva Inps.
Ha iniziato anche lei col ricordo di Fedele Sponchia, rammentando che fu proprio lui a volere, con forza, l’ultimo concorso per ispettori bandito dall’Inps.
Ha accennato ad alcuni progetti inseriti nel PNRR quali il Portale del sommerso, e sottolineato ancora una volta dell’importanza delle nostre banche dati. Sul D.L. 146/2021 ed in particolare sull’affidamento agli ispettori INL e anche degli Enti, delle competenze in materia di salute e sicurezza del lavoro, pur cosciente delle tante difficoltà a realizzare tale previsione, ha ritenuto di ricordare come “…noi siamo servitori dello Stato non ci possiamo esimere dall’eseguire i compiti che ci vengono affidati”. La platea non ha molto gradito.
Ha accennato al rispetto per il nostro ruolo nell'INL anche se le nostre forze sono in continua diminuzione (attualmente siamo intorno a 900 unità).
Quindi ha parlato della c.d. regionalizzazione come novità positiva e ribadito che: “….nei progetti in Direzione generale c'è spazio per tutti...”. A seguito di un accordo con le Poste ci sarà fornito un tablet.
Arriveranno nuovi ispettori in forza della confluenza dell’Inpgi nel nostro Istituto, pare 8 colleghi. Ha ricordato con passione delle nostre capacità e performance, in particolare delle azioni in agricoltura e l’operazione sui riders. “Il mondo del lavoro si velocizza e voi siete bravi e restate al passo…” ha chiosato alla fine del suo intervento. Stavolta la platea le ha riservato un lungo e caloroso applauso.
R. Caponi, direttore settore sindacale e legislativo Confagricoltura, ha sostenuto con energia il settore produttivo di sua pertinenza, osservando come esso sia un settore strategico di cui ci ricordiamo, però, solo in occasione delle pandemie e delle guerre.
“Il lavoro è iniziato con l’agricoltura: speriamo non finisca con l’agricoltura...” ha tuonato dal palco.
Ha fatto cenno alla previsione secondo cui Il settore agricolo nel 2050 dovrà produrre il 70 per cento in più. Ha sottolineato che non si trovano più stagionali, della difficoltà, in generale, a reperire manodopera e di come sia sempre più difficile nel nostro Paese fare impresa.
Bisogna rendere più efficaci i controlli. Non servono nuove norme.
Quindi è stata la volta di Corrado Barachetti, coordinatore nazionale Mercato del lavoro della Cgil, il quale ha ricordato, nel suo intervento, come siano pochi gli investimenti in politiche attive.
Ha illustrato la necessità di una Formazione modulare. Ha accennato al problema dei salari in Italia e del fatto che i nostri giovani vanno all’estero alla ricerca di migliori salari e welfare.
Infine ha ricordato della recente riforma legislativa del sistema di istruzione e formazione tecnica superiore (ITS), che è “…una partita che dobbiamo giocare tutti insieme noi operatori del lavoro...”.
Ed ecco il turno delle ospiti provenienti dalla Spagna. Ana Ercoreca, Vice presidente dello IALI (l’Associazione internazionale degli ispettori del Lavoro, cui anche l’Aniv., da qualche anno, è iscritta) e Presidente dell’associazione degli Ispettori del lavoro in Spagna. L’altra gentile ospite è Ana Trillo, tesoriere dell’Associazione spagnola di cui sopra.
La collega Ercoreca ha fatto un breve excursus sullo IALI. Entrambe hanno poi illustrato come siano organizzati i controlli sul lavoro in alcuni Paesi (Singapore, Spagna, Norvegia e Polonia) e delle collaborazioni ispettive fra la stessa Spagna e gli stati di Portogallo, Francia e Romania. In particolare della presenza in Spagna di ispettori provenienti dalla Romania in occasione di verifiche in agricoltura.
La Ercoreca ha riferito che a Singapore hanno addirittura diffuso una APP per cellulari e tablet mediante la quale qualsiasi lavoratore può segnalare problemi e difficoltà incontrate nel corso del proprio lavoro, soprattutto in ambito di salute e sicurezza.
Le colleghe inoltre hanno riferito come in Spagna e Portogallo (solo per fare degli esempi) gli ispettori del lavoro hanno competenze generaliste, mentre in Norvegia le competenze sono ibride e settorializzate.
Le colleghe spagnole hanno anche ricordato come sia necessario rafforzare i controlli dopo la pandemia per abbattere il precariato. In Polonia, hanno riferito inoltre, sono stati effettuati molti controlli sullo stress correlato. Anche in Spagna hanno intenzione di rafforzare questo genere di verifiche.
L'INTERVENTO CONCLUSIVO DEL PRESIDENTE DELL'INPS
Ultimo della giornata, l’intervento del Presidente dell’Inps Pasquale Tridico. Ha voluto subito ricordare come sia strategico per l’Istituto (e per il Paese) il corpo ispettivo.
Ha fornito alcuni numeri in relazione all’evasione collegata al lavoro nero in Italia, che conta circa 3 milioni e mezzo di lavoratori irregolari e che comporta un mancato introito di contributi di circa 60 miliardi di euro. Tali numeri lasciano intravedere quasi un Paese in via di sviluppo e non uno degli stati più avanzati del mondo, facente addirittura parte del G7.
Poi ha fatto notare come la mancanza di fiducia verso le istituzioni sia segno di basso capitale sociale. Questo comporta una crescita dannosa della burocrazia.
Ha citato all'uopo l’esempio della metropolitana di Vienna, dove non esistono barriere per l’accesso ai treni poiché è scontato (o quasi) che tutti siano muniti di biglietto prima di accedere. Mentre a Roma ci sono fior di tornelli, e questo indica una scarsa fiducia (e aumento della burocrazia, quella non positiva, poiché esiste anche una burocrazie utile e non dannosa).
Ha anche parlato delle assunzioni presso l'Inps. “Noi siamo una P.A. attraente perché moderna…”, ha detto con entusiasmo ed orgoglio. "Noi crediamo nello smart working e nelle sue potenzialità, e riusciamo a garantire a tutto il nostro personale ottimi percorsi di carriera...“ e ancora:
"La revisione del D.lgs. 149 è stata una battaglia persa (o meglio non ancora vinta… Sulla figura dell’ispettore unico si deve rimediare e io mi sento come in debito... In ogni caso ci dobbiamo inventare strumenti nuovi…”.
Per poi accennare come esempio alla possibilità di introdurre un “ispettore contributivo” (non si è ben capito cosa intendesse) o a quella di sfruttare la quarta area del nuovo CCNL.
Poi ha comunicato che l’Inps ha 180 ricevuto circa 180 milioni di euro dal PNRR (l’ente che ha ricevuto più di tutti, avendo presentato più proposte concrete e realizzabili) e ciò ne farà l’ente più tecnologico del Paese.
Finché sarà presidente ha promesso tutto il proprio impegno affinché l’ispettore possa svolgere il suo lavoro nelle migliori condizioni. È consapevole che abbiamo ancora intorno ai 300 ispettori bloccati in C2, quasi tutte donne, mentre in C5 in larga maggioranza si tratta di uomini.
Poi ha detto del problema del basso salario presente in Italia e che un Paese per essere definito ricco ha bisogno di salari più elevati. Quindi ha fornito dei dati sul tasso di occupazione, fermo al 59 per cento come negli anni ‘90. Ha difeso l’istituzione del reddito di cittadinanza.
I lavori della prima giornata sono stati chiusi dal presidente Sponchia che ha ricordato la riunione del Consiglio generale da tenersi nel primo pomeriggio.
Tutti gli interventi del forum, in versione integrale, saranno comunque pubblicati appena possibile nell’apposita sezione del sito sotto la voce FORUM 2022.
Morti sul Lavoro: nulla è cambiato...anzi!
(di Michele Martino, Centro Studi Aniv)
Ormai ogni giorno è una tragedia annunciata. Un interessante articolo pubblicato dal giornale "Il Fatto quotidiano" illustra con cruda realtà gli errori sinora compiuti in materia di "riforma" dei Servizi ispettivi. Ne consigliamo la lettura seguendo questo link.
Lo diciamo da mesi: le misure messe in campo dal Governo per frenare l'inarrestabile tributo di sangue che i lavoratori devono pagare per portare a casa il legittimo salario sono insufficienti e del tutto inadeguate. Occorre rivedere le regole e impegnarsi tutti per alimentare una cultura della sicurezza sul lavoro che, nel nostro Paese, stenta a fare breccia nelle priorità degli attori coinvolti. In primis nella cultura degli imprenditori, ma anche nel quotidiano agire di operai e maestranze.
Non può esistere un ispettore tuttologo, è ora di metterselo in testa. Non si capisce (o non si vuol capire) che l'unificazione dei servizi ispettivi delle Direzioni provinciali del Lavoro, dell'Inps e dell'Inail, sotto l'ombrello dell'INL, così come operata col D. Lgs. 149/2015, mescolando competenze molto diverse tra loro, non potrà mai funzionare. Bisogna dismettere la politica del costo zero, occorre equiparare le retribuzioni e prendere atto che occorre formare ispettori con competenze diversificate in materia di lavoro e legislazione sociale, di previdenza, di assistenza e prevenzione antinfortunistica. La moltitudine di norme (che vanno snellite) non consente al singolo funzionario di espletare con efficacia l'attività di verifica e controllo del rispetto delle regole nei (complessi) adempimenti in materia di lavoro e previdenza sociale.
Purtroppo, come se già questo non bastasse, con il D.L. 146/2021 si è stabilito di estendere agli ispettori funzionalmente diretti dall'Ispettorato nazionale del Lavoro le competenze in materia di salute e sicurezza sul lavoro, sinora di pertinenza del personale delle ASL e di qualche centinaio di ispettori c.d. "tecnici" in forza all'INL stesso. Con ciò sbandierando ai quattro venti di aver potenziato i controlli per la prevenzione degli infortuni e delle morti sui luoghi di lavoro.
Come non comprendere che la semplice attribuzione di competenze agli ispettori non tecnici incardinati presso l'Inl, competenze che richiedono una formazione di livello universitario ad hoc (e quindi anni ed anni di studio seguiti dalla necessaria formazione sul campo), non è certo la strada migliore per invertire la rotta poiché questo personale non ha la possibilità di agire in concreto per effettuare verifiche molto complesse e specializzate. Tutt'alpiù potranno essere messi in condizione di controllare la mera presenza della documentazione aziendale in materia (DVR, DUVRI ecc...), sanzionando come previsto dalla recente norma i casi di violazioni. Ma questa non è certo la soluzione dei problemi, anzi potrebbe in taluni casi risultare uno scarico di responsabilità a danno di personale non in grado di svolgere tali controlli. Noi continuiamo a dirlo che non è questa la strada, ma a quanto pare le orecchie di coloro che hanno potere decisionale in questa materia non vogliono intendere. Anzi, a sentire l'ultima l'intervista del Ministro del lavoro Orlando, pare che non si abbia alcuna intenzione di rivedere queste scelte inopportune ed inefficaci. Per questo ci fa piacere ascoltare la voce di altri interlocutori che condividono le nostre preoccupazioni ed il nostro orientamento in questo campo.
Ministero del Lavoro - Portale nazionale di contrasto al lavoro sommerso
Su proposta del ministro del Lavoro e delle Politiche sociali nasce il Portale unico del contrasto al lavoro sommerso, con l'obbiettivo di accentrare in un'unica banca dati i risultati delle attività di vigilanza in materia di lavoro sommerso esercitate dall'Ispettorato nazionale del lavoro, dagli organi ispettivi di Inps ed Inail, nonché le verbalizzazioni effettuate dai militari della GdF e dai Carabinieri in materia di lavoro sommerso.
Con l’obiettivo di evitare (finalmente, diciamo noi) la duplicazione degli interventi ispettivi, e per poter pianificare con attenzione ed efficacia le verifiche verso le aziende maggiormente “a rischio evasione”, è arrivata sul tavolo del Consiglio dei Ministri la proposta del titolare del dicastero del Lavoro e delle Politiche sociali, Andrea Orlando. Sarà possibile, in questo modo, anche effettuare un concreto monitoraggio del fenomeno del lavoro sommerso su tutto il territorio nazionale.
Tutti i verbali redatti dal personale ispettivo incardinato presso l’INL, presso l’INPS, presso l’INAIL, nonché le risultanze dell’attività di vigilanza svolta dell’Arma dei Carabinieri e della Guardia di finanza sulle violazioni correlate al mondo dell'economia sommersa, in materia di lavoro e legislazione sociale, confluiranno nel Portale Nazionale del Contrasto al Lavoro Sommerso, un database unico a livello nazionale gestito dall’Ispettorato nazionale del lavoro.
Tale previsione è contenuta nel Decreto Legge c.d. decreto Pnrr 2, approvato al fine di snellire alcune procedure collegate al Recovery Plan, e nel quale sono state ricomprese nuove norme anti-evasione.
Come associazione ci auguriamo che questa decisione (la banca dati unica) sia il primo passo verso una reale volontà di contrastare il fenomeno del lavoro sommerso, che richiede risorse, interventi e soluzioni molto più articolate della semplice realizzazione del database unico delle ispezioni. Per non rischiare di fermarci, come si è fatto con il D.L. 146/2021 in materia di sicurezza sul lavoro, al livello dei proclami senza affrontare realmente la problematica in profondità. E facendo credere ai cittadini (CONVIENE QUI RICORDARLO), di aver risolto il problema con una semplice norma che estende i poteri di accertamento del rispetto delle norme sulla salute e sicurezza dei lavoratori al personale ispettivo ordinario. Il quale (RICORDIAMO ANCHE QUESTO) non ne ha la competenza e la conoscenza (PER LE QUALI SERVE UNA FORMAZIONE AD HOC A LIVELLO UNIVERSITARIO) e che si limiterebbe al controllo di documentazione senza aver nessuna possibilità di valutarne tecnicamente il contenuto.
M.M.
Nuovo organigramma Aniv e modifiche statutarie
Nella sezione ASSOCIAZIONE del sito è stato pubblicato il nuovo organigramma ANIV a seguito del Congresso straordinario tenuto a Riccione dal 18 al 22 marzo 2022, nonché gli aggiornamenti dello statuto e del regolamento ANIV con le modifiche apportate dall'assemblea congressuale.
Alla voce di menù ASSOCIAZIONE del sito, sotto la voce ORGANIGRAMMA, è stato pubblicato il nuovo organigramma ANIV a seguito del Congresso straordinario tenuto a Riccione dal 18 al 22 marzo 2022.
Alcuni organismi, i cui componenti sono nominati direttamente dal presidente dopo attenta ricognizione fra i soci iscritti, non sono completi ma lo saranno a breve nei prossimi giorni.
Sempre alla voce di menù ASSOCIAZIONE del sito, sotto la voce STATUTO e quella REGOLAMENTO, sono stati pubblicati lo statuto ed il regolamento ANIV aggiornatI con le modifiche apportate dall'assemblea congressuale.
Il presidente.
Giancarlo Sponchia riconfermato presidente dell'Aniv
domenica 20 marzo 2022
Alla fine di due giornate di intenso dibattito sui temi più sentiti dagli iscritti, al presidente uscente Giancarlo Sponchia è stato conferito un nuovo mandato per unanime acclamazione dall'assemblea straordinaria dei soci. Prevale la volontà di rilanciare l'attività dell'associazione ricercando la massima collaborazione di tutti gli iscritti all'insegna dell'unità e della trasparenza. Alla fine dei lavori c'è stata la votazione per il rinnovo del Consiglio generale dell'Aniv.
reportage a cura di Michele Martino
L'Assemblea straordinaria dei soci, in corso a Riccione dal 18 al 20 marzo 2022, si concluderà nella giornata odierna con la proclamazione degli eletti nel nuovo Consiglio Generale.
Ieri, al termine di un dibattito congressuale intenso e molto partecipato, c'è stata la rielezione di Giancarlo Sponchia alla guida dell'Aniv. Non è stato necessario votare poiché i delegati hanno sottolineato, in piedi e con un lungo applauso, la volontà di riconfermare Giancarlo Sponchia alla guida dell'associazione per un nuovo mandato.
L'assemblea si è commossa quando il presidente uscente, facendo comunque autocritica in relazione a una vicenda non perfettamente compresa dagli iscritti, ha voluto sottolineare la propria integrità morale e il dispiacere per la strumentalizzazione dei fatti messa in opera da qualcuno che, così facendo, di certo non fa gli interessi degli iscritti. Ecco quindi un appello alla fiducia e all'unità di tutti coloro che hanno a cuore il bene di un'associazione che è rimasta l'unico baluardo a difesa dei diritti e della professionalità di tutto il corpo ispettivo, sia che si tratti di ispettori degli Enti (Inps, Inail) che di colleghi incardinati nell'INL e nelle ASL delle regioni italiane.
A proposito dei colleghi ispettori del lavoro INL, l'assemblea ha espresso la solidarietà e la vicinanza dell'Aniv in relazione alla protesta riguardante il mancato adeguamento dell’indennità di amministrazione.
Per potenziare e migliorare la comunicazione interna ed esterna, è stato istituito un nuovo organismo (il COMITATO DI REDAZIONE) il quale, oltre a diventare centro di raccolta delle segnalazioni e delle richieste provenienti dagli iscritti, avrà il compito di assicurare una continua offerta di notizie e contenuti a favore sia degli iscritti che della collettività.
Tra le altre modifiche apportate allo Statuto ed al Regolamento dell'associazione, si ricorda l'adeguamento del numero dei componenti del Consiglio Generale in proporzione al numero degli iscritti.
L'assemblea ha anche votato per il rinnovo dei componenti del Collegio nazionale di TUTELA e GARANZIA e del Collegio dei REVISORI DEI CONTI. Presto, quindi, sarà completato il nuovo organigramma dell'Aniv. Gli attuali responsabili regionali rimarranno in carica fino ai relativi congressi regionali
Maggiori dettagli sull'evento e sul contenuto dei lavori di questa assemblea straordinaria dei soci saranno comunicati tramite una newsletter e/o tramite il prossimo numero della rivista L'Ispettore e la Società.
Intervista del quotidiano Il Cittadino di Lodi
Si pubblica in questa pagina l'intervista rilasciata dal presidente dell'Aniv, Giancarlo Sponchia, al quotidiano lombardo IL CITTADINO. L'intervista ha riguardato il tema della salvaguardia della salute e della sicurezzza dei lavoratori sul luogo di lavoro, alla luce dei continui ed inarrestabili incidenti che stanno facendo pagare troppi tributi di sangue ai lavoratori italiani.
Continuano le aggressioni agli ispettori del lavoro, la solidarietà dell'ANIV
Ancora una volta siamo costretti ad assistere alla reazione scomposta, eccessiva e incivile di un datore di lavoro che impedisce l'esercizio della propria attività agli ispettori del lavoro. Questa volta è toccato a due colleghe dell'Ispettorato del Lavoro di Milano.
Non accenna a diminuire il fenomeno delle aggressioni nei confronti degli ispettori. Questa volta sono state allontanate dall'azienda in malo modo due colleghe dell'Ispettorato Nazionale del Lavoro di Milano. A distanza di poco tempo dai fatti di Taranto, assistiamo all'ennesimo gesto incivile di un datore di lavoro che ha impedito loro l'ingresso in azienda, rivolgendo inoltre pesanti e ripetute minacce, senza minimamente preoccuparsi di avere di fronte dei pubblici funzionari intenti semplicemente a svolgere il proprio lavoro. Persone che per legge dello Stato hanno il potere/dovere di recarsi sui luoghi di lavoro per verificare il rispetto delle norme in materia di infortuni, previdenza e legislazione sociale.
L'aggravante è che si tratta, stavolta, di due donne, il che ci ricorda quanta strada c'è ancora da fare in questo Paese per dare pari rispetto e dignità alle lavoratrici in tutti gli ambiti lavorativi, pubblici e privati.
L'Aniv esprime profonda e sincera solidarietà alle colleghe della provincia di Milano, e continuerà ad attivarsi in tutte le sedi per sensibilizzare le Istituzioni su questo fenomeno, affinché gli ispettori possano effettuare le verifiche in un clima di collaborazione e rispetto da parte delle aziende.
Conviene comunque ricordare che la stragrande maggioranza delle imprese italiane ha sempre dimostrato molta civiltà e disponibilità nei confronti degli ispettori, anche perché, lo ribadiamo, chi agisce nel rispetto delle leggi e dei diritti dei lavoratori non ha nulla da temere da una visita ispettiva, anzi potrà sfruttare l'occasione per ottenere una sorta di "consulenza" personalizzata su eventuali dubbi e/o problematiche sulle quali nutre delle incertezze.