Intervista del quotidiano Il Cittadino di Lodi

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Si pubblica in questa pagina l'intervista rilasciata dal presidente dell'Aniv, Giancarlo Sponchia, al quotidiano lombardo IL CITTADINO. L'intervista ha riguardato il tema della salvaguardia della salute e della sicurezzza dei lavoratori sul luogo di lavoro, alla luce dei continui ed inarrestabili incidenti che stanno facendo pagare troppi tributi di sangue ai lavoratori italiani.

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Continuano le aggressioni agli ispettori del lavoro, la solidarietà dell'ANIV

 

        donna volto

Ancora una volta siamo costretti ad assistere alla reazione scomposta, eccessiva e incivile di un datore di lavoro che impedisce l'esercizio della propria attività agli ispettori del lavoro. Questa volta è toccato a due colleghe dell'Ispettorato del Lavoro di Milano.

 

Non accenna a diminuire il fenomeno delle aggressioni nei confronti degli ispettori. Questa volta sono state allontanate dall'azienda in malo modo due colleghe dell'Ispettorato Nazionale del Lavoro di Milano. A distanza di poco tempo dai fatti di Taranto, assistiamo all'ennesimo gesto incivile di un datore di lavoro che ha impedito loro l'ingresso in azienda, rivolgendo inoltre pesanti e ripetute minacce, senza minimamente preoccuparsi di avere di fronte dei pubblici funzionari intenti semplicemente a svolgere il proprio lavoro. Persone che per legge dello Stato hanno il potere/dovere di recarsi sui luoghi di lavoro per verificare il rispetto delle norme in materia di infortuni, previdenza e legislazione sociale.

L'aggravante è che si tratta, stavolta, di due donne, il che ci ricorda quanta strada c'è ancora da fare in questo Paese per dare pari rispetto e dignità alle lavoratrici in tutti gli ambiti lavorativi, pubblici e privati.

L'Aniv esprime profonda e sincera solidarietà alle colleghe della provincia di Milano, e continuerà ad attivarsi in tutte le sedi per sensibilizzare le Istituzioni su questo fenomeno, affinché gli ispettori possano effettuare le verifiche in un clima di collaborazione e rispetto da parte delle aziende.

donna volto doppio

Conviene comunque ricordare che la stragrande maggioranza delle imprese italiane ha sempre dimostrato molta civiltà e disponibilità nei confronti degli ispettori, anche perché, lo ribadiamo, chi agisce nel rispetto delle leggi e dei diritti dei lavoratori non ha nulla da temere da una visita ispettiva, anzi potrà sfruttare l'occasione per ottenere una sorta di "consulenza" personalizzata su eventuali dubbi e/o problematiche sulle quali nutre delle incertezze.

 

 


NUOVI CONTENUTI NELLA RASSEGNA STAMPA

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Sono stati inseriti nuovi contenuti nella RASSEGNA STAMPA.

L'articolo de IL RIFORMISTA pubblicato il 14 gennaio 2022 dal titolo Sicurezza sul lavoro, i provvedimenti del Governo non bastano: occorrono ingegneri e professionisti dedicati, nel quale il presidente Sponchia ........

 

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PROBLEMI CON LA APP ANIV

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Per ragioni tecniche e di aggiornamento, la APP Edicola Aniv non è più on line. Ci scusiamo per l'inconveniente, stiamo adoperandoci per ripristinare (e migliorare) i contenuti della APP. Riteniamo che col prossimo anno la APP sarà a regime e le sue funzionalità (potenziate) di nuovo disponibili.

 

 


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Dall’indagine dell'Ufficio Antifrode dell'Inps che ha portato alla luce un elenco di circa tremila aziende sospettate di frode alla cassa integrazione stabilita dal Governo per l’emergenza Covid, per arrivare all'ennesima scoperta dell'orribile fenomeno del caporalato, stavolta alle porte di Milano dove la Guardia di Finanza ha trovato cento lavoratori occupati a raccogliere fragole nei campi, lavorando oltre 9 ore al giorno per la misera paga di 4,50 euro l’ora. E ancora l'articolo del Fatto Quotidiano del 3 agosto che mette in luce l'ennesima truffa ai danni dell'Inps messa in atto, stavolta, dai "furbetti della CIG" (lavoratori posti in cassa integrazione ma che non hanno mai smesso di lavorare), all'intervista a La Repubblica del 06 agosto con la quale il direttore generale dell'Inps, Gabriella Di Michele, difende a spada tratta l'operato dei dipendenti dell'Istituto.

 

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La vigilanza Inail dopo Covid-19

inail post covid(scarica pdf)

 

Le conseguenze dell’emergenza sanitaria saranno drammatiche e cambieranno l’intero assetto del sistema-Paese; anche le conseguenze economiche saranno molto pesanti e il lavoro del personale ispettivo sarà molto più difficile di quanto lo sia stato finora.

La vigilanza INAIL, però, deve continuare, anzi rafforzarsi, proprio perché la funzione di controllo e verifica è connaturata alla Pubblica Amministrazione, e il bisogno di equità sarà rafforzato dall’emergenza. L’ ispettore INAIL nel rimanere tale deve rafforzare il ruolo di “civil servant”: la via di uscita è, a nostro sentire, riportare la vigilanza ad una funzione “etica”, di vero servizio.

L’attività “core” degli ispettori Inail è sempre stata la verifica del rischio assicurato, ovvero la valutazione della coerenza fra l’attività svolta dalla azienda e la classificazione tariffaria. La corretta analisi dei cicli di lavorazione e l’attribuzione alle corrette voci di lavorazione ha un valore importante, soprattutto per l’azienda ispezionata ma anche sulle future modifiche tariffarie e quindi, di riflesso, sull’intera collettività, che ha, mai come in questo momento, bisogno di equità.


crisi mondiale

L'attività ispettiva post Covid-19

 

 

Lettera ai vertici INL, INPS e INAIL

 

 

Al Presiedente Inps - Prof. Pasquale Tridico

Al Presidente Inail - Dott. Franco Bettoni

Al Capo dell’Inl - Gen. Leonardo Alestra

Al Direttore Generale Inps – Dott.ssa Gabriella Di Michele

Al Direttore Generale Inail – Dott. Giuseppe Lucibello

 

 Illustrissimi,

l’emergenza sanitaria in atto ma ancor di più la conseguente crisi economica modificherà l’intero assetto del Paese. Le ripercussioni economiche per molte aziende e per molti lavoratori e famiglie saranno estremamente pesanti. In tale ottica ci si chiede quali prerogative dovrà avere l’attività ispettiva di Inail, Inps e Inl e quale approccio dovrà avere il personale ispettivo con gli abituali interlocutori non appena, ci si augura presto, ci sarà un ritorno alla normalità.
Il personale ispettivo, in queste ultime settimane, consapevole della drammaticità della situazione e del reale bisogno del Paese, ha offerto la propria disponibilità a collaborare con le amministrazioni svolgendo lavori e mansioni che non sono proprie del profilo ispettivo ma che possono essere di aiuto per riuscire a superare presto e dignitosamente questa emergenza. L’alto senso di responsabilità di tutto il corpo ispettivo ha portato a questa nobile decisione. Bisogna, però, pensare al futuro, al periodo post Covid-19. Bisogna pensarci tenendo presente alcuni dati oggettivi che ci dicono che il blocco delle attività significa per molte aziende una forte riduzione del fatturato; per molti lavoratori e per lo loro famiglie un drammatico impoverimento.

Ci sono, per contro, aziende che invece non hanno avuto contraccolpi negativi dal punto di vista economico dall’emergenza sanitaria e che anzi, in taluni casi, hanno avuto un forte incremento di produzione e fatturato.

 

Lettera al Presidente Tridico

                                                                                                                                               (scarica pdf)

Sponchia-Tridico

Carissimo Presidente,

anche alla luce delle recenti dichiarazioni del Ministro, che ti ho prontamente inoltrato, credo sia arrivato il momento giusto per provare un decisivo ulteriore affondo per giungere, finalmente, all’auspicata e necessaria eliminazione del ruolo a esaurimento con la previsione di nuove assunzioni di ispettori Inps e Inail nei rispettivi Enti.

Ti chiedo inoltre, in tale ottica, anche per consentire all’Associazione di affiancarti e darti concreto sostegno in questa operazione, di sensibilizzare il Ministro affinché la stessa dia la disponibilità a incontrare l’Associazione per ascoltare direttamente le nostre motivazioni. Dobbiamo cercare di raccogliere ora i frutti del duro lavoro di questi ultimi anni che, da quando sei Presidente, hai condiviso e portato avanti con grande impegno e convinzione e di questo te ne sono grato io e tutto il corpo ispettivo.

Vorrei, inoltre, sottoporti alcune problematiche che da troppo tempo attendono una risposta concreta e definitiva:

 
Lettera aperta al Presidente degli Stati Uniti, Signor Donald Trump

di Franceso Paolo Rossi, Professore emerito di diritto del lavoro dell’Università Ca’ Foscari di Venezia e Coord. Scientifico del centro Studi ANIV di diritto della previdenza sociale “G. BILLIA

Lettera aperta al Presidente degli Stati Uniti, Signor Donald Trump Casa Bianca Washington USA

 Illustre Presidente, chi Le scrive è un Professore emerito di Diritto del lavoro dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, nato il 2 ottobre 1933 corrente l’Anno Santo straordinario della Redenzione indetto dal Santo Padre Pio XI. Desidero segnalarLe di essere nato in quella cittadina della regione Abruzzo dell’Italia, la quale le ha fornito cravatte splendenti che sono servite ad offuscare la sbiadita e opaca figura della Sua avversaria nella recente competizione elettorale.