Trasmissione Report RAI e Vigilanza

La trasmissione televisiva REPORT andata in onda in prima serata su RAI 3 lunedì 14/05/2018, tra gli altri servizi ne ha trasmesso uno dal titolo Fuori Controllo curato dal giornalista Bernardo Iovene.

Il conduttore Sigfrido Ranucci presenta così il servizio di Iovene: “L’inchiesta principale di questa sera è dedicata a quei lavoratori che vengono sfruttati all’interno delle cooperative da quei manager senza scrupoli. Sembra un ossimoro. Le cooperative che erano nate proprio per tutelare i lavoratori, senza scopo di lucro son diventate uno strumento di speculazione anche tutelate dall’articolo 45 della Costituzione. Sotto l’ombrello dei grandi marchi della distribuzione, nascono, si trasformano e muoiono centinaia di società. E i lavoratori passano da società che muore, da cooperativa che muore a quella che nasce e a ogni passaggio perdono in diritti e in busta paga. Dal punto di vista formale magari - e legale - è tutto a posto, ma da quello morale? Le assemblee, momento vitale per le cooperative, son diventate fittizie e se cambi il sindacato rischi di essere licenziato. Il nostro Bernardo Iovene è stato tra i lavoratori per capire di chi sono le responsabilità e come funzionano le cose.

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Il capo dell’Ispettorato nazionale del lavoro, dott. Pennesi, a seguito della trasmissione del servizio televisivo, in data 18/05/2018 ha inviato una nota di precisazioni alla Redazione di Report (e per conoscenza alla Rai) dall’oggetto: comunicato ai sensi dell‘art. 33 del D.Lgs. 177/2005. L’obiettivo della lettera appare quello di voler contestare quanto affermato relativamente agli ipotizzati effetti negativi che la creazione dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro ha determinato sotto il profilo dei risultati ispettivi e agli obiettivi raggiunti nel 2017, precisando a suo dire che l’istituzione dell’INL avrebbe addirittura arrestato una “emorragia” di risultati che l’INPS e l’INAIL hanno registrato nel corso degli ultimi anni. E ciò «nonostante il ben noto stato di agitazione del personale ispettivo (per i primi tre mesi il personale INPS e INAIL si è addirittura rifiutato di avviare accertamenti ispettivi) e nonostante una imponente attività di formazione, necessaria per dare uniformità di competenze a tutto il personale ispettivo confluito nella nuova Agenzia». Poi fornisce i dati che denotano la tenuta dei recuperi contributivi e assicurativi nel 2017 rispetto al 2016 ed infine afferma che «i dati riferiti genericamente all’attività di vigilanza svolta nel 2017 evidenziano, inoltre, il superamento, finalmente dopo molti anni, del fenomeno della sovrapposizione degli interventi ispettivi».

Senza entrare nel merito della metodica utilizzata per chiedere alla Rai la pubblicazione della nota di rettifica inviata (scomodando impropriamente l’art. 33 del D.Lgs. 177/2005 che andrebbe richiamato per soddisfare gravi ed eccezionali esigenze di pubblica necessità) a nostro parere la nota di Pennesi appare più un tentativo di giustificare le difficoltà dell’INL la cui nascita ha determinato una evidente crisi della vigilanza ispettiva e le cui responsabilità vanno ricercate in coloro che hanno voluto questa ingombrante macchina burocratica, per di più con l’aggravante della abusata politica del costo zero che non ha prodotto altro che maggiori tensioni fra il personale di tutto il corpo ispettivo oggi incardinato sotto l'INL. Qui di seguito l’articolata risposta del Presidente Giancarlo Sponchia alla nota del Dott. Pennesi:

TESTO: "Precisazioni sulla nota del Dott. Pennesi n. 167 del 18/5/2018 in merito al servizio di Report del 14/5/2018.

L’effettiva diminuzione degli importi accertati da INPS e INAIL dal 2014, evidenziata nella predetta nota è dovuta, principalmente, alla forte diminuzione del numero degli ispettori passati da circa 1.400 nel 2014 a poco più di 1.100 nel 2017 (ispettori Inps) e da 370 a 298 quelli Inail. Una drastica diminuzione dovuta non solo al pensionamento, ma anche al transito (nella maggior parte dei casi nel mese di ottobre 2015) di centinaia di ispettori al ruolo amministrativo perché temevano avvenisse ciò che è realmente accaduto: una parziale paralisi dell’attività e una diminuzione d’efficienza e capacità di intervento nelle aree di maggior rischio di evasione contributiva e assicurativa. Bisogna ricordare, infatti, che seppur l’INL inizia ufficialmente la sua attività nel mese di gennaio 2017, i suoi effetti negativi e deleteri si sono già sentiti dalla data del provvedimento che lo istituiva, il decreto legislativo 149 del 14/9/2015 che faceva riferimento alla legge 183 del 10 dicembre 2014…"

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