Forum 2024 - Terza giornata

 

I lavori del 42° Forum Aniv sono stati conclusi con l'intervento di Fabio Vitale, direttore AGEA e consigliere del CDA INPS. Grande soddisfazione è stata espressa dagli ispettori presenti in massa nei tre giorni del convegno per i numerosi attestati di stima giunti da tutti i relatori e gli ospiti intervenuti.

 

Venerdì, 15 giugno 2024

reportage a cura di Domenica Cori e Michele Martino

 

La terza giornata del Forum si è aperta con i saluti di Giuseppe Patania, direttore dell’Ispettorato interregionale Sud del lavoro, il quale ha sottolineato come gli ultimi interventi normativi dimostrino la consapevolezza del legislatore che l’attività di vigilanza non possa essere soltanto repressiva. In tale prospettiva si è aperto dunque un fronte nuovo, nella direzione giusta, dove tutti gli ispettori, ITL, INPS, INAIL operino in sinergia, dove si deve lavorare insieme per il bene del Paese.

È seguito il saluto di Beniamino Scarfone, presidente del Consiglio regionale ANCL Calabria e membro del Centro studi nazionale ANCL, il quale ha evidenziato come ispettori e consulenti del lavoro facciano fronte comune per la legalità e come con le nuove tecnologie ci sia la possibilità di intervenire in modo tempestivo con l’efficace gestione dei dati e la loro condivisione.

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Con un videomessaggio il neo direttore dell’INAIL, Marcello Fiori, ribadendo come questo Forum Aniv celebri la fine del ruolo ad esaurimento degli ispettori INPS e INAIL, ha dichiarato come tutti siano chiamati a festeggiare perché gli ispettori sono un elemento determinante per i controlli e per il ripristino della legalità e non ci può essere sicurezza senza legalità.

I lavori della terza giornata sono stati aperti da Paolo Pennesi, direttore dell’Ispettorato nazionale del Lavoro.

Una trentennale amicizia con l’Aniv, dimostrata dalla costante partecipazione nel corso degli anni ai Forum. “Ci sono stati tanti momenti di ampia condivisione e anche occasioni di divergenza, ma sempre improntati all’amicizia e al massimo rispetto …”, ha chiosato il presidente Aniv Giancarlo Sponchia.

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Pennesi ha illustrato alla platea (di tecnici) le patologie più importanti che sono oggetto dell’attività ispettiva e che danno il senso della destrutturazione dell’attuale mercato del lavoro in relazione all’utilizzo della manodopera. Ha inoltre sottolineato come i fenomeni interpositori, in continua crescita, dimostrino come oggi la centralità della forza lavoro abbia perso valore rispetto ad altri elementi quali il know-how o le attrezzature delle aziende.

Con riferimento alla materia di appalti e al D.L. 19 del 2024, il quale ha introdotto sanzioni più severe e reintrodotto la norma penale per contrastare l’interposizione illecita di manodopera, Pennesi, anticipando il contenuto di una prossima circolare sul tema, si è soffermato sulla problematica del momento di consumazione del reato, chiarendo che, trattandosi di fattispecie permanente, se la condotta illecita ha oltrepassato la data di entrata in vigore del decreto, ossia il 2 marzo 2024, soggiace al nuovo quadro sanzionatorio, come chiarito anche dal Ministero di Grazia e Giustizia.

Dopo avere evidenziato che in materia di appalti conta l’organizzazione di mezzi e persone piuttosto che attrezzature e materiali (prima fondamentali, ma che oggi passano in secondo piano), il direttore dell’INL si è soffermato su alcuni fenomeni particolari, come i contratti di rete sui quali ha anticipato una prossima attività di vigilanza, dato che una prima analisi ha dimostrato come su 1.500 contratti di rete denunciati alla Camera di Commercio, ben 900 hanno rivelato la presenza di una impresa meramente fittizia, la quale non apporta alcun contributo reale alla rete, ma ha soltanto il fine di fornire il personale che queste imprese pensano di utilizzare per un presunto interesse.

Il lungo intervento è proseguito con riferimenti al tema delle società esterovestite, ossia del distacco di dipendenti assunti da una (presunta) filiale estera, a cui viene riconosciuto il trattamento economico del lavoratore italiano, ma i contributi versati sono quelli previsti dal Paese della succursale, come Bulgaria, Romania, Polonia, di molto inferiori rispetto a quelli previsti dalla nostra legislazione.

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Da ultimo, con riferimento al problema del dumping contrattuale e dei contratti maggiormente rappresentativi, stante la mancata attuazione di parte dell’art. 39 della Costituzione, ha sottolineato come, alla luce dei dati raccolti da una sezione apposita del Ministero del Lavoro, in considerazione del rapporto fra i contratti CIGL CISL e UIL e i restanti, il contratto comparativamente più rappresentativo non può che essere appunto quello firmato da CIGL, CISL e UIL.

I lavori sono proseguiti con l’intervento del sostituto procuratore di Lamezia Terme Giuseppe Falcone, il quale ha esaminato la fattispecie del reato di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro, di cui all’art. 603 bis c.p., introdotto dalla Legge n. 199/2016.

Rimarcando come il reato di caporalato si caratterizzi per indagini particolarmente complesse, le quali spesso sono condotte su impulso dell’attività ispettiva e che su questa tipologia di reato c’è stata molta attenzione, come dimostrano la circolare del 2019 del Ministero del Lavoro e due programmi internazionali, Falcone ha evidenziato come spesso il caporalato venga riscontrato in agricoltura e nei confronti di immigrati clandestini.

Passando all’esame della condotta tipica del caporalato, ha esaminato gli elementi costitutivi di una norma che il legislatore ha descritto in maniera generica, ossia lo “sfruttamento” e lo “stato di bisogno” che possono essere riscontrati in presenza di retribuzioni difformi dal CCNL, di una reiterata violazione relativa all’orario di lavoro, alla sicurezza, nella sussistenza di situazioni degradanti e ha messo in evidenza come un buon ispettore possa fare la differenza per le indagini, ad esempio con l’acquisizione di puntuali dichiarazioni dei lavoratori dalle quali emergono i suddetti elementi dello sfruttamento e dello stato di bisogno.

Il Forum è proseguito con l’intervento di Enrico Vannicola, dell’Ufficio di Presidenza nazionale ANCL, che ha ricordato come il cliente che si affida al consulente del lavoro non incorra generalmente nel reato di caporalato e che l’interesse del consulente del lavoro è quello di avere aziende nella piena regolarità. Al fine della legalità, ha aggiunto, è necessaria una crescita culturale poiché quei datori di lavoro che sfruttano spesso sono mal consigliati e a tale fine l’ANCL può lavorare in stretta sinergia con l’ANIV.

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La collaborazione fra ANCL e ANIV è stata richiamata anche da Cecilia Catalano, responsabile operativo Centro studi ANCL, la quale continuando sul tema della destrutturazione del mondo del lavoro, che non vede più al centro il lavoratore, si è soffermata su un problema che gli ispettori conoscono molto bene, ossia la difficoltà del calare la norma nel concreto, al fine di contribuire ad un lavoro più legale possibile e tutelare la parte debole del rapporto di lavoro.

Ad esempio, con riferimento ad una nuova frontiera dei rapporti di lavoro come i lavoratori digitali e ad un eventuale caporalato digitale, nel caso di algoritmi che prevedano sanzioni come il blocco dell’account o l’impossibilità di effettuare le consegne e di essere retribuito.

È quindi la volta di Alfonsina Amaduzzi, responsabile dell’Ufficio vigilanza assicurativa INAIL, la quale ha deciso di iniziare il suo intervento ritornando sulla testimonianza del padre del giovane Giuliano De Seta, morto a 18 anni mentre era occupato in attività di alternanza scuola lavoro, con il quale si è significativamente aperto questo Forum.

Ha voluto anche ricordare la figura di un ispettore INAIL ora in pensione, Mario Saverio Di Martiis, che dedica il suo tempo a questo tema, andando anche nelle scuole italiane per fare conoscere ai giovani il valore del lavoro sicuro e della salvaguardia della vita umana. Gli ispettori INAIL sono infatti accanto alle persone e sviluppano una particolare sensibilità, la quale diventa un metodo di lavoro che li porta ad una particolare attenzione anche nell’accompagnare l’azienda in un processo di regolarizzazione.

La Amaduzzi ha quindi focalizzato l’intervento sugli ultimi provvedimenti INAIL diretti ad estendere la tutela assicurativa, ad esempio, agli studenti in alternanza scuola lavoro, alla scuola in genere o, con riferimento al fondo per ristoro, ai familiari degli studenti, perché la rendita ai superstiti non è ammissibile ed è quindi sulle attività di prevenzione che bisogna agire. Prevenzione che si realizza anche attraverso maggiori controlli ispettivi. Infine ha ricordato l’apporto INAIL per la piattaforma informatica con la quale condividere i dati sulla sicurezza e pianificare i controlli, al fine di verifiche ispettive sempre più mirate, come le attuali tecnologie consentono.

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E l’importanza di rafforzare le competenze degli ispettori, auspicando un lavoro di squadra a seguito dell’eliminazione del ruolo ad esaurimento degli ispettori INPS e INAIL.

A seguire Antonio Curti, direttore vicario della Direzione centrale Formazione INPS, il quale dopo aver evidenziato i risultati eccezionali raggiunti dagli ispettori nonostante la diminuzione del numero, con riferimento alle esigenze formative del corpo ispettivo ha ricordato come in questa materia l’evoluzione normativa sia rapidissima e ciò impone spesso l’autoformazione continua, anche mediante il confronto tra ispettori.

Se i formatori fossero paragonati a dei sarti, ha affermato “l’abito sartoriale degli ispettori è difficile perché deve essere mutabile giorno per giorno, ora per ora”. Infine, anticipando alcune prossime iniziative formative con riferimento alla riforma CARTABIA o sulla I.A., ha messo in evidenza come gli ispettori, per la loro esperienza e capacità, possono essere chiamati a collaborare attivamente per l’attività di formazione messa in campo dall’Istituto.

Donatella Traversa, dirigente centrale Vigilanza INPS e punto di riferimento di questi anni in Direzione Generale per tutti gli ispettori, sottolineando l’attenzione massima ricevuta dagli ispettori in questo Forum, si è soffermata sull’evoluzione del ruolo del funzionario ispettivo, che non deve soltanto “punire”, ma deve anche essere un “consulente” dell’azienda. Ha quindi evidenziato l’altissima professionalità del corpo ispettivo, talvolta chiamato ad interpretare le norme legislative che si susseguono, in quanto spesso si effettuano accessi ispettivi subito dopo l’entrata in vigore di un provvedimento di legge.

Ricordando il tavolo trasversale fra vigilanza documentale e ispettiva e le varie convenzioni con GDF, AGEA, ecc…, ha rimarcato che dove c’è irregolarità contributiva spesso si annidano anche irregolarità sulla sicurezza e dunque la presenza fisica degli ispettori sul territorio può fare la differenza. Non solo per il recupero contributivo, ma anche quindi ai fini della sicurezza.

A fronte di questi obiettivi sfidanti ha concluso testualmente, riprendendo il titolo del Forum: “Avanti tutti! Il nostro obiettivo non era solo abolire il ruolo ad esaurimento, è confermare la vostra presenza, la vostra importanza per la legalità nel nostro Paese”.

È seguito l’intervento ad ampio raggio, come ad ogni Forum Aniv, di Guglielmo Loy, presidente del CIV INAIL, il quale, dopo avere salutato gli ispettori in sala come “…persone impegnate in un’azione che dire importante è poco…”, è passato ad esaminare l’attuale mondo del lavoro nelle sue svariate declinazioni, definendolo “profondamente mobile…”, “…un processo fluido e in grande movimento…”.

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Conseguentemente anche le azioni per il contrasto sono in movimento. In Italia ci sono 3 milioni e mezzo di luoghi dove si lavora e questo è indice anche di come si sovrappongono attività tradizionali e grandi innovazioni. Molti i temi che sono stati toccati da Loy con riferimento al mondo del lavoro: l’attuale processo di movimento trasnazionale, l’innovazione tecnologica che modifica il modo di lavorare e relazionarsi, il tema ambientale, quello del lavoro fragile con le buste paga finte, i part-time finti, la restituzione di parte dei soldi in busta paga, il mondo della logistica e come incida tutto questo sulla previdenza e sicurezza. Di fronte a questi fenomeni occorre la specializzazione della figura dell’ispettore.

I lavori della giornata sono stati conclusi da Fabio Vitale, direttore AGEA e consigliere CDA INPS, il quale premettendo di essere stato l’ultimo direttore Centrale della Vigilanza, ha ricordato come l’attuale contesto sia completamente diverso dal passato e che adesso, essendo stato abolito il ruolo ad esaurimento, gli ispettori INPS e INAIL potranno riavere un futuro.

Con riferimento alla vigilanza Vitale ha sottolineato il ruolo dell’I.A. per gli ispettori che ne sono e ne devono essere i principali depositari. In questa prospettiva era stata creata l’intelligence ispettiva, che analizzando le differenti esperienze maturate e con una analisi dei dati spinta consentiva di avere una mappatura completa del mondo produttivo e delle forme di tutela del lavoro. Se si analizzano i dati statistici sulla forza lavoro si ha una fotografia che indica come, a fronte dei dati sull’evasione che stime ISTAT indicano in almeno 15 miliardi di euro, il piano della vigilanza e l’incassato non seguono il passo.

Pertanto con un approccio oggettivo va reimpostata l’attività ispettiva con un nuovo modello di Intelligence ispettiva, non più mera attività di vigilanza e con azioni metodologiche completamente diverse attraverso analisi investigative ex ante capaci di intercettare i fenomeni. Al fine di indirizzare l’attività, occorre mappare tutte le aziende, interloquire con le parti sociali, far capire che l’Istituto monitora i comportamenti, avere un dialogo competitivo con le stesse aziende.

L’Ispettore non deve andare nelle aziende. Soltanto se l’adempimento non scatta a breve, deve partire l’accertamento ispettivo. La finalità è quella di aumentare il riscosso per avere più risorse a vantaggio del Sistema Paese e occorre in tale ottica valorizzare il ruolo dell’ispettore come analista e consulente. Vitale ha concluso dichiarando che questo si può fare, salvaguardando sia gli interessi delle aziende sia la tutela dei lavoratori e reinserendo a livello centrale una Direzione che riguardi gli ispettori: non più “Direzione Centrale Vigilanza”, ma “Direzione compliance aziende sviluppo e tutele del lavoro”.

La giornata si è conclusa coi i saluti finali del presidente Sponchia che ha ricordato come in questo Forum ci siano stati 40 interventi dei più illustri relatori in materia, tre giornate con la sala sempre piena di ispettori e con una presenza di 75 ispettori in più dello scorso anno.

Il Presidente ha aggiunto come da domani cominci il lavoro più difficile perché le idee in campo sulla riorganizzazione della vigilanza, dopo l’abolizione del ruolo ad esaurimento per gli ispettori INPS e INAIL, sono diverse. Scherzando, il presidente ha concluso riprendendo la frase di Papa Francesco: “Pregate per me…”, aggiungendo “…perché il lavoro del presidente ANIV non è un lavoro facile”.

E siamo certi che tutti gli ispettori accoglieranno questo invito assicurando a Giancarlo tutto l’appoggio, l’affetto e la fiducia necessari per valorizzare il fondamentale ruolo di presidio della legalità e della sicurezza sul lavoro svolto da tutto il corpo ispettivo ITL, INPS, INAIL e degli altri enti preposti.