Art 1677-bis del Codice Civile - Ripercussioni in materia di obbligazione solidale.
La legge di Bilancio 2022 ha introdotto l’art 1677-bis, “prestazione di più servizi riguardanti il trasferimento di cose” nel Codice Civile. La mancanza di maggiori specifiche potrebbe causare effetti indesiderati in materia di appalti e di obbligazione solidale ex art. 29 del D.lgs 276/2003.
(di Valerio Giusti e Michele Martino, Centro studi Aniv)
PREMESSA
Le nozioni di solidarietà sono indicate dall’art. 1292 del Codice Civile:
L'obbligazione è in solido quando più debitori sono obbligati tutti per la medesima prestazione, in modo che ciascuno può essere costretto all'adempimento per la totalità e l'adempimento da parte di uno libera gli altri; oppure quando tra più creditori ciascuno ha diritto di chiedere l'adempimento dell'intera obbligazione e l'adempimento conseguito da uno di essi libera il debitore verso tutti i creditori.
La norma di riferimento dei lavoratori occupati in regime di appalto è invece l’art. 29 del D.lgs 276/2003 e successive modifiche ed integrazioni, più precisamente quanto previsto al comma 2:
In caso di appalto di opere o di servizi, il committente imprenditore o datore di lavoro è obbligato in solido con l'appaltatore, nonché con ciascuno degli eventuali subappaltatori entro il limite di due anni dalla cessazione dell'appalto, a corrispondere ai lavoratori i trattamenti retributivi, comprese le quote di trattamento di fine rapporto, nonché i contributi previdenziali e i premi assicurativi dovuti in relazione al periodo di esecuzione del contratto di appalto, restando escluso qualsiasi obbligo per le sanzioni civili di cui risponde solo il responsabile dell'inadempimento… (omissis)….
Si noti che il limite biennale dalla cessazione dell’appalto si riferisce esclusivamente all’eventuale azione del lavoratore e non è pertanto applicabile all'azione promossa dagli Enti Previdenziali che resta soggetta alla sola prescrizione quinquennale prevista dall’art. 3, comma 9, della legge n. 335/1995, lettera b).
Tale concetto è stato sancito dalla Corte di Cassazione con sentenza n. 18004 del 4 luglio 2019 la quale, dando ragione alle pretese avanzate dai verbali degli ispettori di Vigilanza dell’INPS, ha ribadito che la decadenza biennale prevista dall’art.29 non poteva estendersi all’Istituto previdenziale i cui diritti restano soggetti esclusivamente al termine di prescrizione quinquennale in quanto l’obbligo contributivo e quello retributivo rispondono ad una funzione diversa e sono distinti per natura, ambito di applicazione e rilevanza sociale.
Tale orientamento della Cassazione, consolidato dalla stessa Corte con la sentenza n. 22110 dello stesso anno, ha rilanciato una forte attenzione sulle tutele previdenziali dei lavoratori occupati dalle aziende che operano non solo nei contratti di appalto e subappalto ma anche nei contratti “affini” come quello di subfornitura, come sancito dalla Corte Costituzionale con sentenza 6 dicembre 2017, n. 254 e dalla Corte di Cassazione con l’ordinanza 5 marzo 2020, n. 6299 (che riprende la sentenza n. 254).
Alla luce di quanto sopra, i termini prescrizionali per aggredire eventuali debiti contributivi riferiti a lavoratori operanti in regime di appalto, subappalto e subfornitura sono, quindi, quelli previsti dal citato art. 3, comma 9, della legge n. 335/1995. Termini recentemente sospesi per ben due volte a causa della pandemia da Covid-19:
- la prima volta dal 23/02/2020 al 30/06/2020 (D.L. 18/2020);
- la seconda volta dal 31/12/2020 al 30/06/2021 (D.L. 183/2020).
Volendo fare un esempio, i contributi dovuti nei confronti dei lavoratori subordinati per il periodo di paga del mese di gennaio 2017, si dovranno considerare prescritti solo alla data successiva al 24/12/2022, sempre che a quella data non siano state attivate precise richieste di pagamento atte ad interrompere e riavviare la prescrizione quinquennale prevista, appunto, dalla Legge 335/95.
L'ARTICOLO 1677-BIS DEL CODICE CIVILE
Alla fine dello scorso anno, con l’art. 1, comma 819, della Legge 30 dicembre 2021, n. 234 (la Legge di Bilancio 2022), il legislatore è intervenuto sulla normativa preesistente introducendo un nuovo articolo del Codice civile, l’art 1677-bis, “prestazione di più servizi riguardanti il trasferimento di cose”, che così recita:
"Se l'appalto ha per oggetto, congiuntamente, la prestazione di più servizi relativi alle attività di ricezione, deposito, custodia, spedizione, trasferimento e distribuzione di beni di un altro soggetto, alle attività di trasferimento di cose da un luogo a un altro si applicano le norme relative al contratto di trasporto, in quanto compatibili".
Tale articolato è stato successivamente modificato tramite l'art. 37 bis del Decreto-legge 30 aprile 2022, n. 36 (convertito con legge 29 giugno 2022, n. 79), e quindi l'ultima versione è la seguente:
«Art. 1677-bis. - (Prestazione di più servizi riguardanti il trasferimento di cose) - Se l'appalto ha per oggetto, congiuntamente, la prestazione di due o più servizi di logistica relativi alle attività di ricezione, trasformazione, deposito, custodia, spedizione, trasferimento e distribuzione di beni di un altro soggetto, alle attività di trasferimento di cose da un luogo a un altro si applicano le norme relative al contratto di trasporto, in quanto compatibili».
Gli articoli usciti recentemente sugli organi di stampa specializzata in materia di lavoro hanno immediatamente posto l’attenzione sulle ripercussioni in tema di obbligazione solidale, rifacendosi a quanto disposto dall’art. 83 bis del Decreto-legge 112/2008, convertito in legge 133/2008, che disciplina la responsabilità solidale nei contratti di trasporto.
In particolare i commi 4bis e 4ter:
- 4bis) al fine di garantire l'affidamento del trasporto a vettori in regola con l'adempimento degli obblighi retributivi, previdenziali e assicurativi, il committente è tenuto a verificare preliminarmente alla stipulazione del contratto tale regolarità mediante acquisizione del documento di cui al comma 4-sexies (il DURC, ndr). In tal caso il committente non assume gli oneri di cui ai commi 4-ter e 4-quinquies. -
- 4ter) il committente che non esegue la verifica di cui al comma 4-bis ovvero di cui al comma 4-quater è obbligato in solido con il vettore, nonché con ciascuno degli eventuali sub-vettori, entro il limite di un anno dalla cessazione del contratto di trasporto, a corrispondere ai lavoratori i trattamenti retributivi, nonché i contributi previdenziali e i premi assicurativi agli enti competenti, dovuti limitatamente alle prestazioni ricevute nel corso della durata del contratto di trasporto, restando escluso qualsiasi obbligo per le sanzioni amministrative di cui risponde solo il responsabile dell'inadempimento. Il committente che ha eseguito il pagamento può esercitare l'azione di regresso nei confronti del coobbligato secondo le regole generali.
L’interpretazione data dalla stampa specializzata potrebbe avere un forte impatto limitante alla possibilità degli enti previdenziali di addebitare ai committenti la contribuzione evasa dalle aziende del settore logistico che, come ben sanno gli addetti ai lavori, soffre un continuo proliferare di aziende e cooperative spurie che non applicano nemmeno lontanamente i contratti collettivi più rappresentativi e sono avvezze ad evadere sistematicamente tributi e contributi. Aziende che effettuano un continuo e illegale dumping nei confronti delle aziende sane.
Dall’analisi letterale dell'articolo 1677-bis del C.C., alcuni professionisti del settore sostengono che le norme relative al contratto di trasporto si potrebbero applicare solo “...alle attività di trasferimento di cose da un luogo a un altro”.
In realtà non è stato esplicitamente indicato nella norma che le operazioni di stoccaggio, manipolazione, custodia, carico e scarico siano comprese in questa attività di trasferimento. Anche perché, essendo le attività tipiche della logistica, se il legislatore avesse avuto quell’intendimento, avrebbe con più chiarezza indicato tutto il settore logistico.
Questa incertezza normativa potrebbe generare confusione e comportamenti diversi nell'ambito delle attività connesse al recupero dei crediti fiscali e contributivi mediante chiamata in solido dei committenti nel settore della logistica. Un settore che, senza un ulteriore modifica legislativa, rimarrebbe regolato dalla normativa previgente mentre la nuova norma si dovrebbe poter applicare solo agli autisti, conducenti o facchini accompagnatori che si occupano del trasferimento effettivo della merce.
A parere degli scriventi, l’art. 1677-bis non si può comunque applicare nei confronti delle pretese contributive dell’INPS per gli stessi motivi sanciti dalla Cassazione con sentenza n. 18004 del 4 luglio 2019 in materia di solidarietà.
La sentenza, che ha definito una volta per tutte la questione, ha ribadito il concetto secondo cui l’obbligazione retributiva e le altre norme che regolano il rapporto di lavoro devono essere tenuti distinte dall’obbligo contributivo, pur se tra loro connessi, in quanto la Corte ha espressamente chiarito che l'obbligazione contributiva, sussistente in capo all’INPS, deriva direttamente dalla legge, è distinta ed autonoma rispetto a quella retributiva, ha natura indisponibile e va commisurata alla retribuzione che al lavoratore spetterebbe sulla base della contrattazione collettiva vigente (ad es. l’art. 1 L.389/89 ecc.).
In buona sostanza la Corte ha sottolineato la rilevanza sociale dell’obbligazione contributiva, che risponde all’interesse diretto della collettività, quale è il finanziamento del sistema previdenziale: e su questo interesse diretto, protetto dalla Legge, verte la connessione immanente tra la retribuzione dovuta e la pretesa impositiva dell’Ente previdenziale.
All’interno delle motivazioni della sentenza, la Corte ha ricordato che l’Ente ha la potestà, comunque, di attivare le azioni per il soddisfacimento dell’obbligo contributivo aldilà di quanto previsto dalle norme che regolano il rapporto di lavoro e/o commerciale tra le parti per non spezzare il nesso stretto tra retribuzione dovuta ed adempimento dell'obbligo contributivo, con conseguente vulnus nella protezione assicurativa del lavoratore.
In sostanza, così come è avvenuto per la decadenza biennale indicata dal già richiamato comma 2 dell’art. 29 del D.lgs 276/2003, anche alla luce dell’art. 1677-bis, gli enti previdenziali dovranno continuare a pretendere il soddisfacimento degli obblighi contributivi ai soggetti cointeressati (committenti, appaltatori, ecc) in quanto soggetti alla sola prescrizione quinquennale (di cui alla Legge 335/1995), lasciando poi alla giurisprudenza la conferma di questo legittimo principio, così come è avvenuto con le sentenze n. 18004 del 4 luglio 2019 e n. 22110 del 4 settembre 2019.
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INL Circ. n. 6 del 29 marzo 2018
Bonus di 200 euro, precisazioni Inps
Indennità di 200 euro per lavoratori dipendenti introdotta con l’articolo 31, decreto-legge 17 maggio 2022, n. 50: precisazioni dell'Inps con i messaggi 13 giugno 2022, n. 2397 e Con il messaggio 21 giugno 2022, n. 2505. Bonus di 200 euro ai pensionati e percettori di reddito di cittadinanza. Bonus di 200 euro alle altre categorie di beneficiari
(di Carmen Pierni, Centro studi Aniv)
Nel quadro delle misure urgenti adottate in materia di politiche energetiche nazionali, produttività delle imprese e attrazione degli investimenti, il D.L. n. 50/2022 ha previsto all’articolo 31, comma 1, che “ai lavoratori dipendenti di cui all'articolo 1, comma 121, della legge 30 dicembre 2021, n. 234, non titolari dei trattamenti di cui all'articolo 32 e che nel primo quadrimestre dell'anno 2022 hanno beneficiato dell'esonero di cui al predetto comma 121 per almeno una mensilità, è riconosciuta per il tramite dei datori di lavoro nella retribuzione erogata nel mese di luglio 2022, una somma a titolo di indennità una tantum di importo pari a 200 euro”.
Possono accedere a tale beneficio, ricorrendone i presupposti previsti dalla legge, tutti i lavoratori dipendenti di datori di lavoro, pubblici e privati, a prescindere dalla circostanza che assumano o meno la natura di imprenditore, a condizione che il lavoratore abbia beneficiato, nel primo quadrimestre dell'anno 2022, dell'esonero contributivo di cui al comma 121 della Legge 234/2021 per almeno una mensilità.
Si ricorda che tale ultima misura agevolativa sulla quota dei contributi IVS a carico dei lavoratori pari allo 0,8 punti percentuali è stata introdotta – mese per mese - per tutti i rapporti di lavoro dipendente, con esclusione dei rapporti di lavoro domestico, purché venga rispettato il limite della retribuzione mensile, da intendersi come retribuzione imponibile ai fini previdenziali, di 2.692,00 euro (circ. INPS n. 43/2022). Il bonus di 200 euro non è cedibile nè sequestrabile ne' pignorabile e non costituisce reddito nè ai fini fiscali nè ai fini della corresponsione di prestazioni previdenziali ed assistenziali.
Esso è riconosciuto in misura fissa, una sola volta ed in automatico, previa acquisizione da parte del datore di lavoro di una dichiarazione con la quale il lavoratore dichiara di non percepire il bonus da parte di altro datore di lavoro e di non essere titolare di trattamenti pensionistici a carico di qualsiasi forma previdenziale obbligatoria, di pensione o assegno sociale, di pensione o assegno per invalidi civili e di reddito di cittadinanza (art. 32, commi 1 e 18 D.L. 50/22). Nell’ipotesi in cui dovesse risultare, per il medesimo lavoratore dipendente, che più datori di lavoro abbiamo compensato la predetta indennità una tantum di 200 euro, l’Istituto comunicherà a ciascun datore di lavoro interessato la quota parte dell’indebita compensazione effettuata, per la restituzione all’Istituto e il recupero verso il dipendente. Si precisa, al riguardo, che l’importo indebitamente riconosciuto al lavoratore, ai fini del recupero, sarà suddiviso in parti uguali tra i diversi datori di lavoro interessati alla restituzione.
L’INPS, con il messaggio n. 2505/2022, che segue il messaggio n. 2397/2022, chiarisce, altresì, d’intesa con il Ministero del Lavoro e delle politiche sociali, che la retribuzione nella quale riconoscere l’indennità da parte dei datori di lavoro è quella di competenza del mese di luglio 2022, oppure, in ragione dell’articolazione dei singoli rapporti di lavoro (ad esempio, part-time ciclici) o della previsione dei CCNL, quella erogata nel mese di luglio del corrente anno, seppure di competenza del mese di giugno 2022. Il rapporto di lavoro, in ogni caso, deve sussistere nel mese di luglio 2022 e la predetta indennità deve essere erogata, sussistendo il rapporto di lavoro a tempo determinato o indeterminato nel mese di luglio del corrente anno e gli altri requisiti posti dal menzionato articolo 31, anche laddove la retribuzione di competenza di luglio 2022 (o giugno 2022, secondo quanto chiarito in precedenza) risulti azzerata in virtù di eventi tutelati (ad esempio, in ragione della sospensione del rapporto di lavoro per ammortizzatori sociali in costanza di rapporto - CIGO/CIGS, FIS o Fondi di solidarietà, CISOA - o congedi).
Il credito maturato per effetto dell'erogazione dell'indennità sarà compensato dal datore di lavoro attraverso la denuncia contributiva mensile di competenza del mese di giugno 2022 o luglio 2022, secondo le indicazioni operative fornite dall’INPS con Messaggio Hermes n. 2397/2022 e n. 2505/2022.
Il datore, nelle denunce di competenza del mese di giugno 2022 o luglio 2022, dovrà valorizzare all’interno di <DenunciaIndividuale>, <DatiRetributivi>, <InfoAggcausaliContrib>, i seguenti elementi:
• nell’elemento <CodiceCausale> dovrà essere inserito il nuovo valore “L031”, avente il significato di “Recupero indennità una tantum articolo 31 comma 1 decreto-legge 17 maggio 2022, n. 50.”;
• nell’elemento <IdentMotivoUtilizzoCausale> dovrà essere inserito in valore “N”;
• nell’elemento <AnnoMeseRif> dovrà essere indicato l’anno/mese “06- 07/2022”;
• nell’elemento <ImportoAnnoMeseRif> dovrà essere indicato l’importo da recuperare.
Per i lavoratori iscritti alla Gestione pubblica, per il recupero dell’indennità ad essi erogata, i datori di lavoro dovranno compilare nella denuncia del mese di luglio 2022 l’elemento <RecuperoSgravi> nel modo seguente:
• nell’elemento <AnnoRif> dovrà essere inserito l’anno 2022;
• nell’elemento <MeseRif> dovrà essere inserito il mese 06 o 07;
• nell’elemento <CodiceRecupero> dovrà essere inserito il valore “35” avente il significato di “Recupero indennità una tantum articolo 31 comma 1 decreto-legge 17 maggio 2022, n. 50”;
• nell’elemento <Importo> dovrà essere indicato l’importo da recuperare.
I datori di lavoro agricoli, al fine di recuperare l’indennità pagata ai lavoratori in forza nel mese di luglio 2022 nelle denunce “Posagri” del mese di riferimento delle competenze, di giugno o luglio 2022, valorizzeranno in <DenunciaAgriIndividuale> l’elemento <TipoRetribuzione> con il <CodiceRetribuzione> “9”, avente il significato di “Recupero indennità una tantum articolo 31 comma 1 decreto-legge 17 maggio 2022, n. 50”. Per gli elementi <TipoRetribuzione> che espongono il predetto <CodiceRetribuzione> “9” dovrà essere valorizzato unicamente l’elemento <Retribuzione> con l’importo dell’indennità una tantum da recuperare.
Il <CodiceRetribuzione> “9” potrà essere valorizzato:
•nei flussi di competenza del mese di giugno 2022 inviati entro il 31 agosto 2022, ultimo giorno utile per l’acquisizione dei flussi del secondo trimestre per la seconda emissione dell’anno 2022;
•nei flussi di competenza del mese di luglio 2022 inviati entro il 30 novembre 2022, ultimo giorno utile per l’acquisizione dei flussi del terzo trimestre per la terza emissione dell’anno 2022.
Bonus di 200 euro ai pensionati e percettori di reddito di cittadinanza.
Il D.L. prevede l’erogazione d’ufficio dell’una tantum di euro 200,00 da parte dell’INPS con la mensilità di luglio 2022 ai titolare di trattamenti pensionistici a carico di qualsiasi forma previdenziale obbligatoria, di pensione o assegno sociale, di pensione o assegno per invalidi civili e di reddito di cittadinanza.
Qualora i soggetti risultino titolari esclusivamente di trattamenti non gestiti dall'INPS, il casellario centrale dei pensionati individua l'Ente previdenziale incaricato dell'erogazione dell'indennità una tantum che provvede negli stessi termini e alle medesime condizioni ed è successivamente rimborsato dall'INPS a seguito di apposita rendicontazione.
Anche ai nuclei beneficiari del reddito di cittadinanza l’indennità in parola è corrisposta d'ufficio dall’INPS nel mese di luglio 2022, unitamente alla rata mensile di competenza, con esclusione, però, dei nuclei in cui è presente almeno un beneficiario delle indennità di cui all'articolo 31 e di cui ai commi da 1 a 16 dell’art. 32. In questi casi, l’erogazione avverrà sulla base dei dati disponibili all'Ente erogatore al momento del pagamento ed è soggetta alla successiva verifica del reddito, anche attraverso le informazioni fornite in forma disaggregata per ogni singola tipologia di redditi dall'Amministrazione finanziaria e ogni altra amministrazione pubblica che detiene informazioni utili.
L’INPS erogherà l’indennità una tantum di 200 euro anche ai percettori di Naspi, DIS-COLL e di disoccupazione agricola di competenza del 2021.
Bonus di 200 euro alle altre categorie di beneficiari
L'INPS erogherà, altresì, il bonus a domanda:
• ai lavoratori domestici che abbiano in essere uno o più rapporti di lavoro alla data di entrata in vigore del decreto legge. Le domande possono essere presentate presso gli Istituti di Patronato.
• ai titolari di rapporti di collaborazione coordinata e continuativa di cui all'articolo 409 del codice di procedura civile i cui contratti sono attivi alla data di entrata in vigore del D.L. , che siano iscritti alla Gestione separata INPS e che abbiano un reddito derivante dai suddetti rapporti non superiore a 35.000 euro per l'anno 2021;
• ai lavoratori stagionali, a tempo determinato e intermittenti di cui agli articoli da 13 a 18 del decreto legislativo 15 giugno 2015, n. 81 che, nel 2021 abbiano svolto la prestazione per almeno 50 giornate. Anche in questo caso l'indennità è corrisposta ai soggetti che abbiano un reddito derivante dai suddetti rapporti non superiore a 35.000 euro per l'anno 2021;
• ai lavoratori iscritti al Fondo pensione lavoratori dello spettacolo che, nel 2021 abbiano almeno 50 contributi giornalieri versati, purché abbiano un reddito derivante dai suddetti rapporti non superiore a 35.000 euro per l'anno 2021;
• ai lavoratori autonomi, privi di partita IVA, non iscritti ad altre forme previdenziali obbligatorie che, nel 2021 siano stati titolari di contratti autonomi occasionali riconducibili alle disposizioni di cui all'articolo 2222 del codice civile. Per tali contratti deve risultare per il 2021 l'accredito di almeno un contributo mensile e i lavoratori devono essere già iscritti alla data di entrata in vigore del D.L. n. 50/2022 alla Gestione separata;
• agli incaricati alle vendite a domicilio di cui all'articolo 19 del decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 114 con reddito nell'anno 2021 derivante dalle medesime attività superiore a 5.000 euro e titolari di partita IVA attiva, iscritti alla data di entrata in vigore D.L. alla Gestione separata.
Fondo per il sostegno del potere d'acquisto dei lavoratori autonomi
Per i lavoratori autonomi e professionisti, le regole sono contenute nell’articolo 33 del D.L. n. 50/2022, che prevede la creazione di un Fondo specifico, con un finanziamento di 500 milioni di euro, per erogare la somma una tantum di 200 euro ai titolari di Partita IVA e ai professionisti iscritti alle casse di previdenza private di categoria. In questo caso, la legge non specifica entro quali limiti di reddito scatterà il diritto al bonus perché le regole sono demandate ad un apposito decreto ministeriale.
Il Fondo sarà destinato ai Professionisti, titolari di partita iva, iscritti alle Casse di previdenza dei professionisti, agli artigiani ed esercenti attività commerciali, ai coltivatori diretti, mezzadri e coloni, agli Imprenditori agricoli a titolo principale (IAP), agli Autonomi iscritti alla gestione separata INPS, ad esclusione dei collaboratori coordinati e continuativi.
Forum 2022 - Terza giornata
Conclusa la terza giornata e terminati anche i lavori del 40° Forum Aniv 2022 con l'intervento di Fabio Vitale, Direttore Generale del MISE per la vigilanza sugli enti cooperativi e sulle società (in passato ha assunto anche il ruolo di Direttore centrale Vigilanza dell'Inps). Soddisfazione dell'organizzazione per la buona riuscita dell'evento e saluto di chiusura del Presidente.
Mercoledì, 1 giugno 2022
reportage a cura di Michele Martino e Domenica Cori
La terza giornata del forum Aniv 2022 ha preso il via con i saluti di Giuseppe Cantisano, Capo dell'Ispettorato Interregionale del Lavoro (IIL) Sud con sede a Napoli, il quale coordina le attività dell'Ispettorato nelle regioni Campania, Puglia, Molise, Basilicata e Calabria.
Cantisano ha confermato che sarà presto bandito un concorso per 1.200 ispettori tecnici, poiché affidare nuove competenze senza potenziare il personale non serve a molto. Ha voluto poi sottolineare l'impegno prioritario dell'INL per il contrasto al caporalato e le attività con le task force nazionali, specie nel settore della logistica. Chiude accennando all'istituendo portale del sommerso.
Saluti anche da parte di Ciro Toma, direttore della sede provinciale INPS di Salerno. Ricorda il suo impegno con gli ispettori Inps dal lontano 1999, e delle proficue azioni nella Piana del Sele e dell'Agro Nocerino Sarnese. A Salerno gli ispettori sono affiancati dall'Avvocatura dell'Istituto per la difesa dei verbali e sono state sviluppate sinergie importanti con Guardia di Finanza, Carabinieri e Procure.
Dopo i saluti di Toma, l'attesa relazione del prof. Alessandro Santoro, ordinario di Scienza delle Finanze presso l'Università degli Studi di Milano-Bicocca nonché vice direttore di Dipartimento di Economia, metodi quantitativi e strategie di impresa.
Il prof. Santoro, nella sua veste anche di presidente della Commissione per la redazione della Relazione sull'economia non osservata e l'evasione fiscale e contributiva istituita presso il MEF, ha voluto esprimere il suo apprezzamento per il corpo ispettivo e "...per uno che si è sempre occupato di evasione fiscale...sono contento di conoscere il vostro mondo".
Sostiene a spada tratta la sua RELAZIONE sulla economia non osservata che "è lo strumento ufficiale, riconosciuto anche dalla UE, per la stima dell'evasione fiscale e contributiva". Sgombera così il campo da dati provenienti da altri osservatori. Fa la stima del tax gap, con un'evasione intorno ai 100 miliardi di euro annui, e quella del differenziale retributivo (differenza retribuzione per branca di attività economica) tra lavoratori regolari e irregolari, che si attesta più o meno sul 50 per cento. Il dato dell'ultimo triennio osservato 2017/2019 stima tra i 9 e 13 miliardi di euro l'evasione contributiva annuale e nota come "...c'è una crescita dell'evasione nell'ultimo triennio...per questo il PNRR è un'opportunità straordinaria per la lotta al lavoro sommerso".
Il Piano delinea l'elaborazione di un programma nazionale di lotta all'evasione, vincolante per i governi futuri e, fra le altre cose, prevede un incremento del venti per cento del numero di ispezioni. Servono nuove misure di deterrenza e prevenzione, per trasformare il lavoro sommerso in lavoro regolare.
Il PNRR fissa anche alcuni target (entro giugno 2025 aumento del numero di assunzioni regolari e per marzo 2026 riduzione del 2 per cento dell'incidenza del lavoro sommerso, a seconda dei settori interessati).
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Il 40° Forum Aniv ha salutato con piacere la presenza di alcuni funzionari ispettivi del MISE (Ministero dello Sviluppo Economico). Laura Iacone, dopo aver espresso il proprio entusiasmo per essere con l'Aniv, spiega come le origini della cooperazione a carattere di mutualità sono da ricercare nell'articolo 45 della Costituzione, il quale ne riconosce la funzione sociale e prevede anche gli opportuni controlli.
L'attività degli ispettori del MISE è suddivisa in due macro aree: una revisione c.d. ordinaria che ha principalmente lo scopo di accertare la natura mutualistica dell’ente e una finalità di tipo anche assistenziale, ed una vigilanza straordinaria ex D. lgs. 220/2002. Quest'ultima è disposta anche su segnalazioni INPS/INAIL/INL.
In particolare le verifiche straordinarie sono connotate da un maggior grado di approfondimento delle verifiche svolte per revisione ordinaria, e mirano soprattutto ad accertare l’esatta osservanza delle norme legislative, regolamentari, statutarie e mutualistiche, nonché la correttezza dei rapporti istaurati con i soci lavoratori.
Altra funzionaria ispettiva presso il MISE è Daniela Cardia, che ha riportato, tra l'altro, alcuni dati riguardanti i revisori di cooperative: "...Attualmente sono 716 di cui 279 del MISE, 218 dell'INL, 219 dell'Agenzia delle Entrate". Per un potenziamento è prevista nel prossimo futuro anche una convenzione con Enti quali Inps ed Inail.
E ancora per il MISE la dott.ssa Francesca Pace, la quale nel suo intervento riferisce che, tra le sue attività, il Mise si occupa anche delle liquidazioni coatte delle cooperative. La missione è quella di accompagnarle fuori dal mondo delle imprese, tutelando il socio come previsto ex Legge 400 del 17/07/1975.
Cita in particolare le coop edili, che nascono per agevolare l'acquisto dell'abitazione e poi falliscono lasciando i soci in gravi difficoltà.
Dalla Direzione centrale Informatica dell'Inps è giunta al Forum la dott.ssa Giovanna Del Mondo, la quale nell'illustrare l'attività della D.C. Informatica e le piattaforme digitali ad uso dell'attività di recupero crediti ed ispettiva, ha affermato che il nuovo Portale del Sommerso potrà essere di aiuto nella fase iniziale delle indagini ispettive e per la pianificazione delle attività, ma "...attenzione che i dati vanno ben interpretati..." e ricordando anche che "...È la risorsa umana che alimenta la banca dati".
Ha quindi accennato a delle prossime nuove dotazioni informatiche per gli ispettori.
Anche l'intervento di Alfonsina Amaduzzi, Responsabile Ufficio Vigilanza Assicurativa INAIL, intervenuta altre volte ai Forum Aniv, è risultato molto interessante. è noto quanto abbia a cuore il tema della vigilanza. Gli accertamenti si rivelano fondamentali anche per cogliere l evoluzione del mondo del lavoro e poter quindi intervenire con strumenti regolatori.
Ha ricordato che gli ispettori Inail agiscono anche in materia di infortunio e malattia professionale, per non dire dei recenti interventi in materia di Covid. La Amaduzzi ha voluto esaltare l'impegno dell'Inail con iniziative che si connettono al PNRR, tra le quali la creazione del nuovo SIMP e il pluricitato Portale nazionale del sommerso, due piattaforme molto interesanti per la gestione dei dati. E ancora in tema di salute e sicurezza, ha affermato che l'Inail sta stipulando protocolli con le aziende.
Occorre un approccio integrato in grado di conciliare le esigenze produttive con quelle connesse a sicurezza e legalità. Nell'agenda 2022 vi è un forte impegno per la formazione in materia di salute e sicurezza del lavoro.
Per il secondo anno consecutivo è intervenuto ai lavori Dario De Luca, Tecnico della prevenzione nell'Ambiente e nei luoghi di Lavoro, il quale ha puntato ad inquadrare correttamente la figura e l'attività del tecnico della prevenzione SPISAL (il dipartimento di prevenzione dell'Azienda sanitaria). Ha illustrato, anche con fotografie, l'effetto positivo determinato da un intervento di prevenzione su un cantiere edile.
De Luca ha voluto anche ricordare che per essere tecnico della prevenzione serve una laurea ed essere iscritti ad un albo.
Ha concluso i lavori della terza giornata l'intervento di Fabio Vitale, Direttore Generale del MISE per la vigilanza sugli enti cooperativi e sulle società, che ha assunto anche il ruolo di Direttore centrale Vigilanza dell'Inps negli anni passati. Vitale ha evidenziato tutti i punti di caduta della riforma nata con il D.lgs. 149 del 2015, sottolineando le conseguenze negative legate ai ruoli ad esaurimento degli Enti, e l'appesantimento delle procedure del coordinamento.
Vitale: D.lgs. 149 del 2015 una riforma inutile e sbagliata
Ha poi detto che "...Esiste una definizione della vigilanza Ispettiva: Presidio alla legalità su ambiti diversi in una società sempre più complessa...questa è stata estrapolata nel D.lgs. 149 del 2015, con il quale è stata creata l'Agenzia unica per le ispezioni, in cui sono state inglobati ispettori di vari enti...Anche se ogni attività di vigilanza ha le proprie competenze e peculiarità..." e ancora "...è stato registrato un immobilismo delle attività di vigilanza negli ultimi cinque anni e si compiono errori quando l'azione amministrativa non risulta efficace ed efficiente". Si tratta dunque di una riforma inutile e sbagliata.
Vitale ha accennato poi ad un nuovo progetto per le piccole imprese che prevede il coinvolgimento anche a livello territoriale. Purtroppo, a suo avviso, la battaglia per salvaguardare l'attività ispettiva all'interno dell'Inps è stata persa e in questo momento storico l'istituzione di una quarta area nella quale potrebbero confluire gli Ispettori potrebbe essere una buona prospettiva, a seconda di come in concreto verrà declinata.
Ha proposto una convenzione tra INPS, INL e Agenzia delle Entrate per ispezioni in congiunta e per creare sistema. Resta sempre dell' idea che, ben inquadrando tutto il contesto delle attività di vigilanza, sia necessaria una maggiore specializzazione (e non l'ispettore tuttologo, ndr).
(Ringraziamo i colleghi V. Giusti, M. Siniscalco, R. Brizzi, F. Lepore, U. Serrao, F. Mottola, P. Pellicane, S. Di Martiis per la collaborazione fornita)
Forum 2022 - Seconda giornata
La seconda giornata del Forum Aniv 2022 si è conclusa con l'intervento del vice presidente dell'Inail, il prof. Paolo Lazzara. Durante la mattinata si sono alternati numerosi relatori, tra cui il direttore generale vicario dell'Inps, Antonio Pone, il direttore centrale Entrate contributive dell'INPS, dott. Vincenzo Tedesco e del Presidente dell'ANCL, l'Associazione nazionale dei Consulenti del Lavoro,Dario Montanaro.
Martedì, 31 maggio 2022
reportage a cura di Michele Martino e Domenica Cori
I lavori della seconda giornata del forum Aniv 2022 sono iniziati con il saluto del Direttore regionale Inps della Campania, Maria Giovanna De Vivo, la quale ha voluto esprimere il suo ringraziamento per l'invito e la presenza del forum in questa regione.
"In Campania sono presenti oltre 220 mila aziende, e da molto tempo soffriamo per patologie quali il lavoro fittizio, il dumping contrattuale, gli appalti irregolari nella logistica, il caporalato" ha poi detto.
La dott.ssa De Vivo ha voluto precisare che crede molto nel ruolo specifico dell'ispettore previdenziale, che andrebbe rafforzato ed incrementato.
Stefania Damiani, presidente regionale ANCL della Campania, ha portato i saluti del Consiglio regionale della propria associazione ed ha voluto testimoniare quanto ANCL ed ANIV siano due ottime realtà che possono essere brillanti testimoni del lavoro e della società che cambia.
Ha puntato l'accento sull'importanza della formazione, sia che si tratti di funzioni di controllo (ispettori) che di funzioni di supporto alle imprese (consulenti del lavoro). Per Damiani etica e legalità sono valori fondamentali che devono essere sempre alla base del nostro operare.
Dopo i saluti e la breve introduzione ai lavori della giornata da parte del presidente Sponchia, l’intervento di Antonio Pone, Direttore generale vicario dell'Inps, che ha preliminarmente voluto ringraziare il presidente Aniv per la consolidata e lunga amicizia.
Pone ha portato i saluti del Direttore generale dell’istituto di via Ciro il Grande, dott. Vincenzo Caridi. Da vecchio amico dell'associazione riferisce di essere a conoscenza delle criticità che gli ispettori stanno da tempo affrontando. Ha ricordato come gli ispettori, con forte spirito di corpo, si siano riconvertiti durante il lockdown e sono stati di grande aiuto agli uffici amministrativi nello smaltimento delle pratiche di cassa integrazione.
Ha poi sottolineato quanto sia importante il tema della vigilanza anche nell'opinione pubblica (specialmente quando si parla di morti sul lavoro) e della necessità di dare una prospettiva ai colleghi ispettori Inps.
Proseguendo nel suo intervento, il dott. Pone ha ragguagliato i presenti sui nuovi metodi di controllo e di indagine utilizzati dall'Inps. Esistono software, ad esempio, che consentono di fornire indicazioni sulla presenza di soggetti connessi ad attività criminali dentro le società.
Si è soffermato sul problema dei cambiamenti sociali e della c.d. remotizzazione delle attività, nonché dell'importanza di saper controllare tali fenomeni. Pensa ad un nuovo ed appagante ruolo per la vigilanza, ma "...dobbiamo pensare prima ai contenuti, poi a percorsi...". Come altri relatori, anche Pone è convinto della necessità di favorire percorsi di specializzazione nell'ambito dell'attività ispettiva: "...strategico il ruolo della formazione e le specifiche competenze...".
Altro tema toccato è quello della comunicazione, il cui sistema in Inps dev'essere migliorato, altrimenti i vuoti comunicativi vengono riempiti da altri soggetti. Ha formulato l'esempio sul reddito di cittadinanza: “...passiamo come i pagatori distratti", ha concluso con un lieve sospiro di rammarico.
IL PUNTO DI VISTA DEI CONSULENTI DEL LAVORO
A seguire l’intervento di Dario Montanaro, presidente ANCL. “Il sistema sta nelle nostre mani e non in quelle dei dirigenti o legislatori...” ha esordito dal palco. "A noi consulenti serve un corpo ispettivo forte, per garantire la legalità nel mercato del lavoro” ha proseguito. Secondo Montanaro l’Inps talvolta sconta il fatto che la sua competenza e le capacità non sono riconosciute dalla politica.
Il presidente dell’associazione dei consulenti del lavoro ha evidenziato le difficoltà nel reperimento di risorse qualificate da parte delle imprese e, ancora, l’aspetto riguardante i lavoratori che non accettano i lavori stagionali. Poi ha voluto far risaltare come il percorso della consulenza si sia spostato dalla semplice valutazione dei costi alla consulenza organizzativa sulla gestione delle risorse umane.
Ha quindi criticato l’emanazione di taluni provvedimenti di depenalizzazione, i quali hanno favorito il proliferare di comportamenti distorsivi delle imprese come il ricorso eccessivo all’esternalizzazione ed alla somministrazione non regolare. Il problema vero, per Montanaro, non è solo il costo del lavoro, ma è altrettanto importante assumere consapevolezza in tema di reale tutela dei lavoratori. In tal senso non si può far finta di non comprendere, a titolo esemplificativo, la problematica dei riders ovvero quella delle compagnie aeree low cost, che offrono servizi a basso costo sottopagando i lavoratori e derogando dalle norme in materia di salute, sicurezza e diritti in genere dei lavoratori.
In conclusione, per il presidente ANCL il problema principale da affrontare è quello del costo del lavoro per le imprese, senza però dimenticare l’annosa questione del salario minimo per legge.
Francesco Lombardo, dottorando di ricerca e responsabile del Centro studi nazionale dell’ANCL, ha ragionato sul concetto di professionalità che, alla luce dei moderni mercati transizionali del lavoro, diventa inevitabilmente dinamico e in costante sviluppo.
Il dott. Lombardo ha evidenziato che occorre costruire percorsi formativi personalizzati (e non standard, data la dinamicità del concetto di professionalità) che rispondano alle necessità del mercato del lavoro attuale.
“Gli ultimi dati ANPAL-UNIONCAMERE ci dicono che le imprese fanno difficoltà a reperire il 38,3% delle figure professionali di cui hanno bisogno...” ha denunciato Lombardo. Per aumentare il tasso di occupazione occorre ridurre il mismatch tra domanda e offerta di lavoro, intervenendo all’origine della questione.
La costruzione delle professionalità non dev'essere demandata soltanto alle istituzioni formative, ma è necessità di imprese, professionisti e parti sociali impegnarsi nella costruzione di ponti scuola-lavoro che consentano di creare figure professionali che abbiano le competenze che le imprese richiedono.
IL PUNTO DI VISTA DELLA COLDIRETTI
È seguito l'intervento di Romano Magrini, responsabile politiche del Lavoro della Coldiretti. Anche Magrini ha ribadito come il settore agricolo sia fondamentale: "Lo abbiamo capito durante la pandemia e da qualche mese con la guerra in Ucraina... Mentre prima si davano risorse per non produrre…”, ha detto dal palco, “…oggi il settore agricolo è tornato al centro dell'attenzione dei Governi”.
"Il prodotto made in Italy è il più sicuro, ma anche il più contraffatto". Questa la dura realtà riportata dai dati della Coldiretti, una delle maggiori associazioni di rappresentanza ed assistenza dell’agricoltura in Italia.
Magrini inoltre fa notare come i cambiamenti sociali stiano influenzando anche il mondo dell'agricoltura: "A Singapore da un anno si vende il cibo sintetico...". Quindi ha voluto rammentare come occorra preservare la nostra produzione agricola, ostacolata oggigiorno a causa degli alti costi di produzione.
Si deve investire sul costo del lavoro, perché crea un circuito virtuoso. Ricorda infine che è appena stato rinnovato il contratto degli agricoltori e che si sta prestando molta attenzione alla faccenda dell'appalto di manodopera.
Il dott. Vincenzo Tedesco, direttore centrale Entrate Inps, con un lungo ed articolato intervento ha spaziato sulle attività della Direzione centrale che dirige, con uno sguardo particolare rivolto alla verifica amministrativa ed a quella ispettiva.
Anche lui ha voluto accennare al nuovo Portale del sommerso, ha parlato dei costi del lavoro irregolare per la società, delle conseguenze in ordine all'elevato costo del lavoro in Italia a causa del sommerso, alle difficoltà delle aziende sane (che sono la grande maggioranza) le quali devono sopportare i costi e coprire i fenomeni di irregolarità (il c.d. dumping sociale).
Ha reso noti gli ottimi risultati raggiunti dagli ispettori previdenziali nel corso del 2021 - con oltre il 37 per cento in più dell'accertato assegnato - e comunicato gli obiettivi previsti per l'anno in corso, sia in termini di numero delle ispezioni da fare che in relazione al recupero contributivo.
Ha illustrato le linee guida dell'Istituto cui appartiene per il 2022, tra le quali cita il miglioramento degli applicativi informatici, in grado di potenziare le attività di verifica. “Sono attivati degli indicatori i quali In caso di carenza di manodopera dichiarata (talvolta anche l'eccesso di manodopera) producono degli alert che segnalano la fattispecie agli uffici” ha dichiarato con una punta di soddisfazione. E perciò stanno per partire attività di contrasto per cui si cercherà di colloquiare con le aziende laddove ci si trovi di fronte ad indicatori che non corrispondono a dei parametri di affidabilità in possesso dell'Inps. In tal modo si inviterà l'azienda a regolarizzare la sua posizione in via amministrativa e senza l'invio degli ispettori. Ciò proprio per riservare al canale ispettivo quei fenomeni che più necessitano di questo genere di intervento.
Ha ricordato della digitalizzazione dei verbali ispettivi, con l'introduzione della firma digitale e della notifica a mezzo PEC. Poi ha voluto porre l'accento sulla professionalità e competenza della forza ispettiva Inps, richiesta da tanti settori, chiamata per attività di formazione dei neo assunti dall'INL, anche attraverso attività di affiancamento, chiamata a svolgere verifiche e attività di supporto per conto delle Procure italiane.
Il dott. Tedesco alla fine del suo intervento ha voluto esprimere un sentito ringraziamento agli ispettori per il prezioso contributo che danno alla società.
Raffaele Bonanni, segretario generale della CISL dal 2006 al 2014, ha fatto un intervento col quale ha affrontato temi quali i contratti pirata - ovvero quei contratti che portano ad approvare retribuzioni orarie davvero ridicole - e temi quali il salario minimo di legge.
IL MASTER ORGANIZZATO DALL'ANIV
Quindi Bonanni ha illustrato l'istituzione del prossimo Master di II° livello "Esperto in mercato del lavoro e welfare” proposto proprio dall'Aniv in collaborazione con l'università Unipegaso.
Il Master lanciato dall’Aniv si rivolge anzitutto al personale (ispettivo, ma non solo) dipendente degli Enti previdenziali, delle ASL, dell’INL e a quanti sono impegnati nell’attività di consulenza alle aziende in materia di gestione del personale, nell’ottica di un arricchimento professionale ottenuto per mezzo di un ampliamento delle competenze nella analisi del mercato del lavoro, anche alla luce delle innovazioni introdotte durante il periodo dell’emergenza COVID 19.
E con particolare attenzione al lavoro digitale, allo Smart Working ed alla sicurezza sul lavoro.
Il Master vuole fornire una chiave di lettura aggiornata dei cambiamenti, anche importanti, introdotti nella legislazione del lavoro e delle relazioni industriali negli ultimi anni e lo sviluppo dei sistemi di welfare pubblico e privato. (Maggiori informazioni sul master possono essere richieste all'Aniv, inviando una mail alla casella Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.)
Bonanni ha ribadito la necessità per il corpo ispettivo (e non solo) di una formazione continua, per la piena abilitazione di ciascuno a svolgere nel migliore dei modi la propria attività.
Dopo l’ex segretario Cisl è stata la volta di Rosario De Luca, Consigliere di amministrazione dell’Inps nonché presidente della Fondazione studi Consulenti del lavoro. Il consigliere De Luca, ricollegandosi a quanto sostenuto poco prima da Magrini, si sofferma sulla crisi economica e finanziaria conseguente alla pandemia aggravata dall’attuale guerra in Ucraina, per affrontare la quale ritiene necessario un nuovo patto a livello politico e governativo.
In un periodo così difficile per le imprese italiane, già appesantite dall’eccessivo costo del lavoro, appaiono eccessivamente gravose le sanzioni amministrative, modificate di continuo e spesso riviste al rialzo, con costi troppo elevati rispetto alle violazioni contestate. Questa la sua preoccupazione espressa con piglio sicuro.
Anche De Luca ha richiamato l’attenzione della platea sul problema della formazione e professionalizzazione dei lavoratori (non indirizzata sulle reali esigenze del mercato del lavoro) e denunciando inoltre la scarsa presenza di ITS (Istituti tecnici superiori che garantiscono una fattiva collaborazione fra imprese e studenti, futuri lavoratori, ndr).
Ha orgogliosamente voluto far notare le molte segnalazioni di irregolarità effettuate da parte dei consulenti, cui sono seguite azioni di vigilanza ispettiva.
A proposito della sua duplice veste, ribadisce che non vi è nessuna incompatibilità fra i due ruoli che occupa come consulente del lavoro e membro del Cda dell’Inps.
Auspica una comune collaborazione per la legalità. Infine, deviando dal pensiero comune registrato durante i lavori di questo forum (ma non solo), in chiusura del suo intervento afferma di non essere del tutto favorevole all’introduzione di un salario minimo il cui costo graverebbe in misura eccessiva sulle imprese.
Il professor Paolo Lazzara, vicepresidente dell'Inail, ha chiuso i lavori della seconda giornata. Nel suo intervento ha parlato del tema delle professionalità, molto importante, soprattutto, nel periodo attuale nel quale le professionalità stanno cambiando velocemente.
Riferisce che grazie ai fondi del PNRR si assiste ad una forte ripresa, specialmente nel settore edile.
Poi racconta come l'Inail si trovi in primo piano nel dettare linee guida in grado di contemperare le esigenze di sicurezza e ripresa economica. L'Istituto è molto impegnato sul tema degli infortuni sul lavoro; vi sono forti investimenti nel settore della salute e sicurezza dei lavoratori. In una fase nella quale cambiano velocemente le professionalità, il problema riguarda l'immissione di lavoratori senza adeguata formazione sul mercato del lavoro.
Altro aspetto dell’intervento del vice presidente Inail ha riguardato la contribuzione versata per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro, che dev’essere restituita sotto forma di aiuti alle imprese in materia di sicurezza e salute per i lavoratori, così come a gran voce chiedono le imprese sane e virtuose.
La tutela della persona rimane, quindi, sempre al centro delle attenzioni dell'Istituto.
Sugli ispettori dell'Inail: essi sono una risorsa e non si può pensare ad un Inail senza la vigilanza. Si stanno cercando nuove soluzioni per gli ispettori, ridisegnando un nuovo modello organizzativo per il settore della Vigilanza.
Forum 2022 - Prima giornata
I lavori del 40° Forum Aniv dal tema «Professionalità e inter professionalità nel mondo del lavoro, per una migliore definizione dei ruoli di coloro che operano nell'ambito della legislazione sociale» sono iniziati nel segno della grande e sentita partecipazione dei tantissimi ispettori arrivati a Marina di Camerota.
Lunedì, 30 maggio 2022
reportage a cura di Michele Martino e Domenica Cori
Con la relazione di apertura del presidente dell'Aniv Giancarlo Sponchia, lunga ed articolata, che potete leggere seguendo questo link, sono iniziati i lavori di questo 40° forum Aniv.
Il primo intervento è stato quello del dott. Mauro Nori, Segretario generale del CNEL e già direttore generale dell'Inps, il quale ha voluto innanzitutto ricordare il compianto amico Fedele Sponchia, fondatore dell'Aniv.
Il suo intervento è stato molto interessante dal punto di vista della Storia economica.
Ha illustrato le tre rivoluzioni che hanno modificato, nel tempo, radicalmente la vita dell'uomo sul nostro pianeta. Con la prima, la rivoluzione agricola, avvenuta circa 8.000 anni a.C., l’uomo passò da uno stile di vita generalmente nomade, di caccia e raccolta, ad uno sedentario, su base agricola, con l'inizio della domesticazione di varie specie di piante ed animali. Con la rivoluzione agricola comincia la specializzazione, si supera la mera sopravvivenza e nasce il lavoro.
La seconda rivoluzione, quella industriale, fu un processo di evoluzione economica e di industrializzazione caratterizzato dall'uso di macchine azionate non più dalla trazione di animali bensì da energia meccanica (es. macchine a vapore) e dall'utilizzo di nuove fonti energetiche, quali il carbone. (Più specificamente si parla di prima rivoluzione industriale, delimitata fra il 1760 e il 1830, la quale interessa il settore tessile, metallurgico (lavorazione del ferro) ed estrattivo (carbone), e seconda rivoluzione industriale (1870 circa), che vede l'introduzione dell'elettricità, dei prodotti chimici e del petrolio, ndr).
La terza rivoluzione, cosiddetta digitale o informatica, vede il parto durante la seconda guerra mondiale (con la nota macchina di Turing). Negli anni successivi si apre un mondo nuovo che sino ai nostri giorni è caratterizzato dall'ampia diffusione dei prodotti digitali e tutta quella serie di cambiamenti sociali, economici e politici avvenuti con l'avvento della digitalizzazione (conversione dei segnali da analogici a digitali).
Il dott. Nori ha fatto questa cronistoria per accennare poi alla tassonomia del lavoro (ovvero classificazione delle attività) e nota come i tempi siano molto accelerati: la seconda rivoluzione avviene dopo circa 10.000 anni, per la terza sono passati meno di 100 anni. La velocità del tempo comporta un mondo del lavoro sempre più veloce e specializzato, sono richieste risposte rapide e ciò è possibile solo con la formazione specialistica e settoriale della forza lavoro.
(Dopo queste affermazioni possiamo mandare in malora il famoso ispettore tuttologo, oseremmo dire noi dell’Aniv, con buona pace dei sostenitori di questa teoria).
È seguita la relazione del prof. Giuseppe Gentile, coordinatore scientifico del Centro studi Aniv, il quale ha affrontato il tema di questo 40° forum: «Professionalità e inter professionalità nel mondo del lavoro, per una migliore definizione dei ruoli di coloro che operano nell'ambito della legislazione sociale».
La relazione, indirizzata alle trasformazioni del lavoro e nuove professionalità, elenca strumenti e tecniche per la transizione e l’innovazione. Si è dipanata su due temi fondamentali:
1) la transizione professionale nel PNRR, approcciando l’aspetto delle nuove competenze e delle nuove professionalità;
2) strumenti e le tecniche partecipative, trattando dei contratti d’espansione nella riconversione industriale e degli accordi di transizione occupazionale nelle crisi industriali.
Dopo aver fatto notare la nostra impreparazione di fronte allo shock sanitario ed energetico (pandemia dovuta al Covid e conseguenze della guerra in corso con l’invasione russa dell’Ucraina), nella relazione il prof. Gentile ha rilevato come l’occasione del PNRR sia da cogliere per portare avanti la transizione digitale, ecologica e produttiva investendo fortemente sulla formazione.
Con le suddette transizioni tantissimi posti di lavoro saranno distrutti e saranno necessari accordi sindacali per definire scivoli per pensione anticipata, nonché garanzie per l'esodo di coloro prossimi al pensionamento. Per quelli che non avessero tali requisiti, si potrebbe far ricorso ad una CIG straordinaria appositamente prevista. Inoltre il professore ha suggerito di:
- sfruttare i fondi del PNRR per finanziare il distacco formativo delle imprese: “…non anni, ma almeno qualche mese,…”
- agire su fondi interprofessionali e fondi nuove competenze
- far leva sui sistemi regionali di formazione
- utilizzare i contratti di espansione
In relazione al poco tempo a disposizione per approvare le necessarie riforme, si agirà in deroga alla normativa esistente.
Anche Gentile, come Nori in precedenza, ha avvertito sul mismatch esistente nel nostro Paese, ovvero del mancato incontro tra domanda e offerta. Si sta lavorando sulla formazione per il matching fra domanda e offerta. Si deve generare un paradigma delle politiche attive e non più quindi solo riforme delle politiche passive.
La relazione del prof. Gentile sarà a disposizione integralmente su questo sito non appena possibile.
Dopo l’intervento di Maria Magri, dirigente area Welfare di Confindustria, apprezzata e storica ospite dei forum Aniv, è giunto l’atteso momento della dott.ssa Donatella Traversa, responsabile della Vigilanza ispettiva Inps.
Ha iniziato anche lei col ricordo di Fedele Sponchia, rammentando che fu proprio lui a volere, con forza, l’ultimo concorso per ispettori bandito dall’Inps.
Ha accennato ad alcuni progetti inseriti nel PNRR quali il Portale del sommerso, e sottolineato ancora una volta dell’importanza delle nostre banche dati. Sul D.L. 146/2021 ed in particolare sull’affidamento agli ispettori INL e anche degli Enti, delle competenze in materia di salute e sicurezza del lavoro, pur cosciente delle tante difficoltà a realizzare tale previsione, ha ritenuto di ricordare come “…noi siamo servitori dello Stato non ci possiamo esimere dall’eseguire i compiti che ci vengono affidati”. La platea non ha molto gradito.
Ha accennato al rispetto per il nostro ruolo nell'INL anche se le nostre forze sono in continua diminuzione (attualmente siamo intorno a 900 unità).
Quindi ha parlato della c.d. regionalizzazione come novità positiva e ribadito che: “….nei progetti in Direzione generale c'è spazio per tutti...”. A seguito di un accordo con le Poste ci sarà fornito un tablet.
Arriveranno nuovi ispettori in forza della confluenza dell’Inpgi nel nostro Istituto, pare 8 colleghi. Ha ricordato con passione delle nostre capacità e performance, in particolare delle azioni in agricoltura e l’operazione sui riders. “Il mondo del lavoro si velocizza e voi siete bravi e restate al passo…” ha chiosato alla fine del suo intervento. Stavolta la platea le ha riservato un lungo e caloroso applauso.
R. Caponi, direttore settore sindacale e legislativo Confagricoltura, ha sostenuto con energia il settore produttivo di sua pertinenza, osservando come esso sia un settore strategico di cui ci ricordiamo, però, solo in occasione delle pandemie e delle guerre.
“Il lavoro è iniziato con l’agricoltura: speriamo non finisca con l’agricoltura...” ha tuonato dal palco.
Ha fatto cenno alla previsione secondo cui Il settore agricolo nel 2050 dovrà produrre il 70 per cento in più. Ha sottolineato che non si trovano più stagionali, della difficoltà, in generale, a reperire manodopera e di come sia sempre più difficile nel nostro Paese fare impresa.
Bisogna rendere più efficaci i controlli. Non servono nuove norme.
Quindi è stata la volta di Corrado Barachetti, coordinatore nazionale Mercato del lavoro della Cgil, il quale ha ricordato, nel suo intervento, come siano pochi gli investimenti in politiche attive.
Ha illustrato la necessità di una Formazione modulare. Ha accennato al problema dei salari in Italia e del fatto che i nostri giovani vanno all’estero alla ricerca di migliori salari e welfare.
Infine ha ricordato della recente riforma legislativa del sistema di istruzione e formazione tecnica superiore (ITS), che è “…una partita che dobbiamo giocare tutti insieme noi operatori del lavoro...”.
Ed ecco il turno delle ospiti provenienti dalla Spagna. Ana Ercoreca, Vice presidente dello IALI (l’Associazione internazionale degli ispettori del Lavoro, cui anche l’Aniv., da qualche anno, è iscritta) e Presidente dell’associazione degli Ispettori del lavoro in Spagna. L’altra gentile ospite è Ana Trillo, tesoriere dell’Associazione spagnola di cui sopra.
La collega Ercoreca ha fatto un breve excursus sullo IALI. Entrambe hanno poi illustrato come siano organizzati i controlli sul lavoro in alcuni Paesi (Singapore, Spagna, Norvegia e Polonia) e delle collaborazioni ispettive fra la stessa Spagna e gli stati di Portogallo, Francia e Romania. In particolare della presenza in Spagna di ispettori provenienti dalla Romania in occasione di verifiche in agricoltura.
La Ercoreca ha riferito che a Singapore hanno addirittura diffuso una APP per cellulari e tablet mediante la quale qualsiasi lavoratore può segnalare problemi e difficoltà incontrate nel corso del proprio lavoro, soprattutto in ambito di salute e sicurezza.
Le colleghe inoltre hanno riferito come in Spagna e Portogallo (solo per fare degli esempi) gli ispettori del lavoro hanno competenze generaliste, mentre in Norvegia le competenze sono ibride e settorializzate.
Le colleghe spagnole hanno anche ricordato come sia necessario rafforzare i controlli dopo la pandemia per abbattere il precariato. In Polonia, hanno riferito inoltre, sono stati effettuati molti controlli sullo stress correlato. Anche in Spagna hanno intenzione di rafforzare questo genere di verifiche.
L'INTERVENTO CONCLUSIVO DEL PRESIDENTE DELL'INPS
Ultimo della giornata, l’intervento del Presidente dell’Inps Pasquale Tridico. Ha voluto subito ricordare come sia strategico per l’Istituto (e per il Paese) il corpo ispettivo.
Ha fornito alcuni numeri in relazione all’evasione collegata al lavoro nero in Italia, che conta circa 3 milioni e mezzo di lavoratori irregolari e che comporta un mancato introito di contributi di circa 60 miliardi di euro. Tali numeri lasciano intravedere quasi un Paese in via di sviluppo e non uno degli stati più avanzati del mondo, facente addirittura parte del G7.
Poi ha fatto notare come la mancanza di fiducia verso le istituzioni sia segno di basso capitale sociale. Questo comporta una crescita dannosa della burocrazia.
Ha citato all'uopo l’esempio della metropolitana di Vienna, dove non esistono barriere per l’accesso ai treni poiché è scontato (o quasi) che tutti siano muniti di biglietto prima di accedere. Mentre a Roma ci sono fior di tornelli, e questo indica una scarsa fiducia (e aumento della burocrazia, quella non positiva, poiché esiste anche una burocrazie utile e non dannosa).
Ha anche parlato delle assunzioni presso l'Inps. “Noi siamo una P.A. attraente perché moderna…”, ha detto con entusiasmo ed orgoglio. "Noi crediamo nello smart working e nelle sue potenzialità, e riusciamo a garantire a tutto il nostro personale ottimi percorsi di carriera...“ e ancora:
"La revisione del D.lgs. 149 è stata una battaglia persa (o meglio non ancora vinta… Sulla figura dell’ispettore unico si deve rimediare e io mi sento come in debito... In ogni caso ci dobbiamo inventare strumenti nuovi…”.
Per poi accennare come esempio alla possibilità di introdurre un “ispettore contributivo” (non si è ben capito cosa intendesse) o a quella di sfruttare la quarta area del nuovo CCNL.
Poi ha comunicato che l’Inps ha 180 ricevuto circa 180 milioni di euro dal PNRR (l’ente che ha ricevuto più di tutti, avendo presentato più proposte concrete e realizzabili) e ciò ne farà l’ente più tecnologico del Paese.
Finché sarà presidente ha promesso tutto il proprio impegno affinché l’ispettore possa svolgere il suo lavoro nelle migliori condizioni. È consapevole che abbiamo ancora intorno ai 300 ispettori bloccati in C2, quasi tutte donne, mentre in C5 in larga maggioranza si tratta di uomini.
Poi ha detto del problema del basso salario presente in Italia e che un Paese per essere definito ricco ha bisogno di salari più elevati. Quindi ha fornito dei dati sul tasso di occupazione, fermo al 59 per cento come negli anni ‘90. Ha difeso l’istituzione del reddito di cittadinanza.
I lavori della prima giornata sono stati chiusi dal presidente Sponchia che ha ricordato la riunione del Consiglio generale da tenersi nel primo pomeriggio.
Tutti gli interventi del forum, in versione integrale, saranno comunque pubblicati appena possibile nell’apposita sezione del sito sotto la voce FORUM 2022.
Morti sul Lavoro: nulla è cambiato...anzi!
(di Michele Martino, Centro Studi Aniv)
Ormai ogni giorno è una tragedia annunciata. Un interessante articolo pubblicato dal giornale "Il Fatto quotidiano" illustra con cruda realtà gli errori sinora compiuti in materia di "riforma" dei Servizi ispettivi. Ne consigliamo la lettura seguendo questo link.
Lo diciamo da mesi: le misure messe in campo dal Governo per frenare l'inarrestabile tributo di sangue che i lavoratori devono pagare per portare a casa il legittimo salario sono insufficienti e del tutto inadeguate. Occorre rivedere le regole e impegnarsi tutti per alimentare una cultura della sicurezza sul lavoro che, nel nostro Paese, stenta a fare breccia nelle priorità degli attori coinvolti. In primis nella cultura degli imprenditori, ma anche nel quotidiano agire di operai e maestranze.
Non può esistere un ispettore tuttologo, è ora di metterselo in testa. Non si capisce (o non si vuol capire) che l'unificazione dei servizi ispettivi delle Direzioni provinciali del Lavoro, dell'Inps e dell'Inail, sotto l'ombrello dell'INL, così come operata col D. Lgs. 149/2015, mescolando competenze molto diverse tra loro, non potrà mai funzionare. Bisogna dismettere la politica del costo zero, occorre equiparare le retribuzioni e prendere atto che occorre formare ispettori con competenze diversificate in materia di lavoro e legislazione sociale, di previdenza, di assistenza e prevenzione antinfortunistica. La moltitudine di norme (che vanno snellite) non consente al singolo funzionario di espletare con efficacia l'attività di verifica e controllo del rispetto delle regole nei (complessi) adempimenti in materia di lavoro e previdenza sociale.
Purtroppo, come se già questo non bastasse, con il D.L. 146/2021 si è stabilito di estendere agli ispettori funzionalmente diretti dall'Ispettorato nazionale del Lavoro le competenze in materia di salute e sicurezza sul lavoro, sinora di pertinenza del personale delle ASL e di qualche centinaio di ispettori c.d. "tecnici" in forza all'INL stesso. Con ciò sbandierando ai quattro venti di aver potenziato i controlli per la prevenzione degli infortuni e delle morti sui luoghi di lavoro.
Come non comprendere che la semplice attribuzione di competenze agli ispettori non tecnici incardinati presso l'Inl, competenze che richiedono una formazione di livello universitario ad hoc (e quindi anni ed anni di studio seguiti dalla necessaria formazione sul campo), non è certo la strada migliore per invertire la rotta poiché questo personale non ha la possibilità di agire in concreto per effettuare verifiche molto complesse e specializzate. Tutt'alpiù potranno essere messi in condizione di controllare la mera presenza della documentazione aziendale in materia (DVR, DUVRI ecc...), sanzionando come previsto dalla recente norma i casi di violazioni. Ma questa non è certo la soluzione dei problemi, anzi potrebbe in taluni casi risultare uno scarico di responsabilità a danno di personale non in grado di svolgere tali controlli. Noi continuiamo a dirlo che non è questa la strada, ma a quanto pare le orecchie di coloro che hanno potere decisionale in questa materia non vogliono intendere. Anzi, a sentire l'ultima l'intervista del Ministro del lavoro Orlando, pare che non si abbia alcuna intenzione di rivedere queste scelte inopportune ed inefficaci. Per questo ci fa piacere ascoltare la voce di altri interlocutori che condividono le nostre preoccupazioni ed il nostro orientamento in questo campo.
Ministero del Lavoro - Portale nazionale di contrasto al lavoro sommerso
Su proposta del ministro del Lavoro e delle Politiche sociali nasce il Portale unico del contrasto al lavoro sommerso, con l'obbiettivo di accentrare in un'unica banca dati i risultati delle attività di vigilanza in materia di lavoro sommerso esercitate dall'Ispettorato nazionale del lavoro, dagli organi ispettivi di Inps ed Inail, nonché le verbalizzazioni effettuate dai militari della GdF e dai Carabinieri in materia di lavoro sommerso.
Con l’obiettivo di evitare (finalmente, diciamo noi) la duplicazione degli interventi ispettivi, e per poter pianificare con attenzione ed efficacia le verifiche verso le aziende maggiormente “a rischio evasione”, è arrivata sul tavolo del Consiglio dei Ministri la proposta del titolare del dicastero del Lavoro e delle Politiche sociali, Andrea Orlando. Sarà possibile, in questo modo, anche effettuare un concreto monitoraggio del fenomeno del lavoro sommerso su tutto il territorio nazionale.
Tutti i verbali redatti dal personale ispettivo incardinato presso l’INL, presso l’INPS, presso l’INAIL, nonché le risultanze dell’attività di vigilanza svolta dell’Arma dei Carabinieri e della Guardia di finanza sulle violazioni correlate al mondo dell'economia sommersa, in materia di lavoro e legislazione sociale, confluiranno nel Portale Nazionale del Contrasto al Lavoro Sommerso, un database unico a livello nazionale gestito dall’Ispettorato nazionale del lavoro.
Tale previsione è contenuta nel Decreto Legge c.d. decreto Pnrr 2, approvato al fine di snellire alcune procedure collegate al Recovery Plan, e nel quale sono state ricomprese nuove norme anti-evasione.
Come associazione ci auguriamo che questa decisione (la banca dati unica) sia il primo passo verso una reale volontà di contrastare il fenomeno del lavoro sommerso, che richiede risorse, interventi e soluzioni molto più articolate della semplice realizzazione del database unico delle ispezioni. Per non rischiare di fermarci, come si è fatto con il D.L. 146/2021 in materia di sicurezza sul lavoro, al livello dei proclami senza affrontare realmente la problematica in profondità. E facendo credere ai cittadini (CONVIENE QUI RICORDARLO), di aver risolto il problema con una semplice norma che estende i poteri di accertamento del rispetto delle norme sulla salute e sicurezza dei lavoratori al personale ispettivo ordinario. Il quale (RICORDIAMO ANCHE QUESTO) non ne ha la competenza e la conoscenza (PER LE QUALI SERVE UNA FORMAZIONE AD HOC A LIVELLO UNIVERSITARIO) e che si limiterebbe al controllo di documentazione senza aver nessuna possibilità di valutarne tecnicamente il contenuto.
M.M.