Seminario didattico
“Il tuo futuro lo decidi tu”
(di Simona Di Cerbo, Centro studi Aniv)
Dirigenza ed Ispettori INPS a confronto con gli studenti dell’Istituto Alberghiero di Caserta.
Con messaggio n. 1506 del 15.05.2025 è stato portato a conoscenza della collettività INPS lo svolgimento dell’iniziativa sostenuta dalla Direzione provinciale INPS di Caserta, tenutasi lo scorso 13 maggio presso la sala conferenze dell’Istituto Alberghiero “G. Ferraris” di Caserta.
L’evento ha visto coinvolta in prima persona la direttrice dell’INPS di Caserta, dott.ssa Daniela Silvestris che, insieme alla dott.ssa Daniela Santoro (responsabile URP) ed al dott. Ludovico Aran (responsabile delle Relazioni istituzionali) hanno curato l’organizzazione dell’incontro, dal titolo “Il tuo futuro lo decidi tu”.
Un vero seminario didattico, un progetto interessante ed ambizioso, volto a promuovere la cultura previdenziale e sensibilizzare gli studenti sul ruolo che l’Istituto ed il sistema previdenza svolge per la collettività tutta. La direttrice ha voluto al suo fianco due Ispettori di Vigilanza, entrambi allocato presso la U.O. Vigilanza ispettiva di Caserta – il collega Umberto Serrao e la scrivente - per dare testimonianza concreta dell’attività sul territorio e, soprattutto, con lo scopo di far conoscere da vicino la figura dell’Ispettore INPS.
All’intervento di apertura della sessione, affidato alla direttrice dott.ssa Silvestris, ha fatto seguito la somministrazione del Seminario didattico interattivo – predisposto a cura della DC Formazione INPS - avente ad oggetto tematiche di diretto interesse quali, in primo luogo, il contratto di lavoro, con focus specifico sulle differenze tra apprendistato e tirocinio. Ma anche argomenti quali il lavoro nero, la contribuzione e le varie gestioni previdenziali. Inoltre, uno sguardo alle prestazioni e alle indennità erogate dall’Istituto previdenziale, in particolare alla NASPI. Infine, una parte è stata dedicata alle nuove tipologie di lavoro come influencer, blogger e rider.
I vari moduli sono stati commentati step by step in un confronto dialettico vivace con la platea, composta da alunni delle classi quinte, accompagnati dai rispettivi docenti. Gli allievi, in particolare, si sono mostrati particolarmente attenti non solo alla visione delle slide, commentate nel dettaglio ma, soprattutto, agli spunti concreti emersi nel corso del dibattito. Gli alunni, infatti, hanno posto domande specifiche, sollevando dubbi circostanziati e riferendosi ad esperienze dirette vissute nella loro giovane ma già avviata carriera nel mondo del lavoro.
In particolare, i ragazzi hanno mostrato una conoscenza notevole in ordine a varie criticità del mondo del lavoro, dalle irregolarità orarie alle preoccupazioni per le tutele dei nuovi lavori, come quelli dei rider, che “rischiano di morire per strada” (come ci è stato sapientemente fatto notare). Questa particolare attenzione ha acceso sia lo spirito vivace ed appassionato della direttrice Silvestris, che ha catturato l’attenzione degli allievi fin dalle prime battute dei suoi interventi, sia gli Ispettori, entusiasti di rispondere in maniera pragmatica alle problematiche sollevate.
Infatti, le concrete esigenze e fattispecie sollevate dai ragazzi hanno fatto da sponda per l'intervento dei due ispettori, che hanno illustrato la Vigilanza INPS. Interventi di ampio respiro che, pur con tratti precisi e tecnici - come avvenuto in ordine alla differenza tra licenziamento e dimissioni, ad esempio – si è dipanato sul concetto di legalità a tutto tondo, inteso come fiducia nei ragazzi e nella loro capacità di 'non mangiarsi' il futuro ma di renderlo corretto nella quotidianità.
Agli allievi, cui è stato mostrato il tesserino e la pettorina in uso agli ispettori, è stata raccontata la mission degli Ispettori stessi che, lungi dall’avere una matrice meramente repressiva, si concreta nella tutela dei lavoratori, nell’ascolto e comprensione della loro attività. E ciò al fine di assicurare il giusto compenso in termini contributivi del lavoro svolto ma, soprattutto, per fare il mondo del lavoro davvero un posto migliore, grazie ed assieme a loro e alle aziende virtuose.
È stato mostrato anche un modello di dichiarazione libera, per dire ai ragazzi che la verità detta agli ispettori non è solo un modo per aiutarci a ricostruire la realtà lavorativa, quanto una forma di rispetto di sé, delle regole uguali per tutti; raccomandando proprio a loro, che sono il nostro futuro, di essere i primi ad esigere la correttezza e la giustizia della verità.
È stata mostrato anche un prototipo di busta paga per concentrare l’attenzione non tanto sui tecnicismi delle voci retributive quanto sulla necessità di verificare con attenzione giornate, ore e mansioni, per un dialogo consapevole con la parte datoriale, per sentirsi loro stessi fautori di un mondo ideale che diventa reale ogni qual volta si osservano le regole.
È stato mostrato agli alunni, infine, un estratto contributivo per raccontar loro in modo semplice che il futuro si scrive giorno per giorno, riga per riga e che gli ispettori INPS guardano alla vita di un lavoratore non come la foto di una giornata ma come un film. Un film lungo e vivo che loro stessi sono chiamati a costruire, con i piedi nel presente e gli occhi ben fissi sul futuro prossimo; quello del loro essere padri o madri, o bisognevoli di supporto in caso di crisi aziendali, o ancora anziani degni di vivere con serenità l’età adulta.
L’INPS È L’ENTE CHE ACCOMPAGNA CIASCUNO DI NOI PER TUTTA LA VITA
E tutto quanto viene versato come contributi, torna sotto varie forme a loro stessi, ai loro figli, ai loro genitori. Perché, come detto dalla direttrice Silvestris, l’INPS è l’ente che accompagna ciascuno di noi per tutta la vita.
Questa passione, questo spirito della previdenza sociale intesa come concreto impegno di legalità è stato portato dalla Direzione provinciale di Caserta e accolto con calore e affetto dagli allievi presenti e dai loro docenti.
Iniziative dello stesso tenore sono state svolte anche a cura di altre Direzioni provinciali INPS e l’augurio che resta, dopo questa proficua giornata di incontro, è nel moltiplicarsi di tali eventi al fine di avvicinare la comunità lavorativa al senso più intrinseco della Previdenza Sociale quale baluardo della coscienza e dello stato sociale.
"Gli ispettori del lavoro e la licenza di evadere"
(di Michele Martino)
È questo il titolo dell’articolo pubblicato dal quotidiano La Repubblica lunedì 5 febbraio 2024. Il giornalista Marco Ruffolo ha intervistato il presidente dell'Aniv Giancarlo Sponchia, il quale ha fornito le cifre delle ispezioni sul lavoro in Italia negli ultimi cinque/sei anni.
Nell'edizione di lunedì 5 febbraio 2024 del quotidiano La Repubblica è stata pubblicata l'intervista al presidente dell'Aniv Giancarlo Sponchia fatta dal giornalista Marco Ruffolo.
Sponchia ha fornito le cifre delle ispezioni sul lavoro in Italia negli ultimi cinque/sei anni, denunciando come tra pensionamenti e mancate assunzioni siano stati scavati larghi buchi tra le maglie degli organici dei tre enti che si occupano di effettuare verifiche e controlli in materia di lavoro e previdenza sociale (Ispettorato nazionale del lavoro, Inps e Inail).
In realtà nell'Ispettorato si è ricominciato a riassumere da alcuni anni, ma gli altri due enti stanno perdendo lentamente ed inesorabilmente la propria forza ispettiva, a causa del famigerato decreto legislativo 149 del 2015 che ha introdotto il ruolo ad esaurimento per gli ispettori in forza all'Inps ed all'Inail e il blocco delle assunzioni di tali figure professionali.
Tra le varie conseguenze negative di questa decisione, il presidente Sponchia ripete quanto già affermato alcuni giorni prima nel corso dell'audizione dell'Aniv in Commissione Lavoro della Camera dei Deputati: se fino a pochi anni fa ogni azienda con dipendenti aveva la probabilità di essere controllata dagli ispettori del lavoro una volta ogni 11 anni, ora con la diminuzione del numero degli ispettori la probabilità è scesa a una volta ogni 18 anni.
È possibile leggere l'articolo completo scaricandolo da questo link.
Giornata nazionale
morti sul lavoro
Morti sul Lavoro: nulla è cambiato...anzi!
(di Michele Martino, Centro Studi Aniv)
Ormai ogni giorno è una tragedia annunciata. Un interessante articolo pubblicato dal giornale "Il Fatto quotidiano" illustra con cruda realtà gli errori sinora compiuti in materia di "riforma" dei Servizi ispettivi. Ne consigliamo la lettura seguendo questo link.
Lo diciamo da mesi: le misure messe in campo dal Governo per frenare l'inarrestabile tributo di sangue che i lavoratori devono pagare per portare a casa il legittimo salario sono insufficienti e del tutto inadeguate. Occorre rivedere le regole e impegnarsi tutti per alimentare una cultura della sicurezza sul lavoro che, nel nostro Paese, stenta a fare breccia nelle priorità degli attori coinvolti. In primis nella cultura degli imprenditori, ma anche nel quotidiano agire di operai e maestranze.
Non può esistere un ispettore tuttologo, è ora di metterselo in testa. Non si capisce (o non si vuol capire) che l'unificazione dei servizi ispettivi delle Direzioni provinciali del Lavoro, dell'Inps e dell'Inail, sotto l'ombrello dell'INL, così come operata col D. Lgs. 149/2015, mescolando competenze molto diverse tra loro, non potrà mai funzionare. Bisogna dismettere la politica del costo zero, occorre equiparare le retribuzioni e prendere atto che occorre formare ispettori con competenze diversificate in materia di lavoro e legislazione sociale, di previdenza, di assistenza e prevenzione antinfortunistica. La moltitudine di norme (che vanno snellite) non consente al singolo funzionario di espletare con efficacia l'attività di verifica e controllo del rispetto delle regole nei (complessi) adempimenti in materia di lavoro e previdenza sociale.
Purtroppo, come se già questo non bastasse, con il D.L. 146/2021 si è stabilito di estendere agli ispettori funzionalmente diretti dall'Ispettorato nazionale del Lavoro le competenze in materia di salute e sicurezza sul lavoro, sinora di pertinenza del personale delle ASL e di qualche centinaio di ispettori c.d. "tecnici" in forza all'INL stesso. Con ciò sbandierando ai quattro venti di aver potenziato i controlli per la prevenzione degli infortuni e delle morti sui luoghi di lavoro.
Come non comprendere che la semplice attribuzione di competenze agli ispettori non tecnici incardinati presso l'Inl, competenze che richiedono una formazione di livello universitario ad hoc (e quindi anni ed anni di studio seguiti dalla necessaria formazione sul campo), non è certo la strada migliore per invertire la rotta poiché questo personale non ha la possibilità di agire in concreto per effettuare verifiche molto complesse e specializzate. Tutt'alpiù potranno essere messi in condizione di controllare la mera presenza della documentazione aziendale in materia (DVR, DUVRI ecc...), sanzionando come previsto dalla recente norma i casi di violazioni. Ma questa non è certo la soluzione dei problemi, anzi potrebbe in taluni casi risultare uno scarico di responsabilità a danno di personale non in grado di svolgere tali controlli. Noi continuiamo a dirlo che non è questa la strada, ma a quanto pare le orecchie di coloro che hanno potere decisionale in questa materia non vogliono intendere. Anzi, a sentire l'ultima l'intervista del Ministro del lavoro Orlando, pare che non si abbia alcuna intenzione di rivedere queste scelte inopportune ed inefficaci. Per questo ci fa piacere ascoltare la voce di altri interlocutori che condividono le nostre preoccupazioni ed il nostro orientamento in questo campo.